Movimento 5 Stelle – Carmilla on line https://www.carmillaonline.com letteratura, immaginario e cultura di opposizione Thu, 02 May 2024 00:30:26 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.25 Dal Bunga Bunga al Festival. Missione compiuta. https://www.carmillaonline.com/2023/02/19/dal-bunga-bunga-al-festival/ Sun, 19 Feb 2023 21:00:53 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=76167 di Sandro Moiso

La recente assoluzione del Cavaliere da cabaret non può stupire più di tanto, pertanto l’autore di queste righe non si protrarrà nel ricordare gli eventi e le polemiche che hanno accompagnato la vicenda. Già fin troppo tempo si è speso su un terreno che di opposizione politica reale ben poco aveva ma che, in compenso, è servito da paravento per segnare un passaggio epocale di tanta sinistra italica da una posizione di carattere ancora socialdemocratico ad una persa tra le spirali del liberalismo salottiero e moralista, oltre che economico, [...]]]> di Sandro Moiso

La recente assoluzione del Cavaliere da cabaret non può stupire più di tanto, pertanto l’autore di queste righe non si protrarrà nel ricordare gli eventi e le polemiche che hanno accompagnato la vicenda. Già fin troppo tempo si è speso su un terreno che di opposizione politica reale ben poco aveva ma che, in compenso, è servito da paravento per segnare un passaggio epocale di tanta sinistra italica da una posizione di carattere ancora socialdemocratico ad una persa tra le spirali del liberalismo salottiero e moralista, oltre che economico, destinate soltanto a far smarrire qualsiasi riferimento alla guerra tra le classi e ai bisogni materiali delle fasce sociali meno abbienti della società.

Sì, le lunghe “battaglie”, soprattutto mediatiche, condotte sulle “malefatte” di un premier autentico erede del Marchese del Grillo, intravisto nel nostro futuro più che nel passato nazionale da quel geniaccio cinematografico che rispondeva al nome di Mario Monicelli, avranno pure alimentato tanta ironia, anche sulle pagine di «Carmillaonline» attraverso le “Schegge taglienti” di Alessandra Daniele, ma, soprattutto, sono servite a diffondere una tendenza al moralismo e al giustizialismo che, dopo aver rinvigorito l’immagine di Marco Travaglio e del suo giornale e aver costituito le fondamenta dei “Vaffa Day” di Beppe Grillo, che hanno preceduto l’entrata in scena del Movimento 5 Stelle, ha cancellato, o almeno ha cercato di farlo, ogni riferimento al fatto che la battaglia politica, soprattutto se condotta da Sinistra, dovrebbe fondare le sue radici nelle contraddizioni reali del modo di produzione capitalistico. E non nelle sue platoniche ombre mediatiche.

Si dice che Antonio Ricci, ideatore di tanta tv berlusconiana, dai tempi di Drive In e Lupo Solitario fino ai tutt’ora inossidabili Striscia la notizia e Paperissima, sia da sempre appassionato ammiratore e collezionista di tutto quanto riguardi il Maggio francese e il Situazionismo. Così da far pensare che di quella significativa esperienza critica possa esser diventato uno dei legittimi eredi. Portando lo spettacolo ad essere l’unico elemento di riferimento per qualsiasi critica sociale e politica e rovesciando la rabbia della critica nel sorriso, nemmeno acido, dello spettacolo d’intrattenimento. Tanto da poter dire che se Bonaparte fu l’esecutore testamentario della Rivoluzione francese, così Ricci, si scusi il paragone un po’ azzardato sul piano storico e delle dimensioni effettive dei personaggi e degli eventi, lo è stato altrettanto in Italia per le intuizioni di Guy Debord sulla Società dello spettacolo.

Passato dalle collaborazioni con Beppe Grillo a quella più lunga, solida e, probabilmente, meglio remunerata col Cavaliere di Monza, l’autore televisivo, dopo essersi fatto le ossa in Rai, ha potuto scatenare il suo estro in una serie di programmi che hanno abituato il pubblico a reagire con lo sghignazzo e la battuta a qualsiasi evento politico e sociale. Trasformando così ogni evento in un puro e semplice spettacolo satirico. Anche se dai tempi di Lupo Solitario e dei gemelli Ruggeri, ivi transitati dal cabaret insieme a Patrizio Roversi e Syusy Bladi, e dell’ironica critica al socialismo reale raffigurato nell’immaginaria terra di Kroda, a quelli del Tapiro d’oro di Striscia la notizia e degli involontari capitomboli di Paperissima, qualcosa si è perso per strada. Soprattutto in termini di originalità.

Ma poco importa poiché, per i motivi appena menzionati, forse, si dovrebbe affermare che il vero artefice e stratega dei successi berlusconiani, compresi quelli processuali, sia da individuare proprio in colui che del détournement situazionista ha fatto la sua carta vincente e il grimaldello per scassinare una comunicazione “politica” già da tempo imbalsamata. Il rovesciamento, l’uso obliquo dei significati e dei fatti ha infatti finito col costituire il motore e il motivo delle narrazioni politiche italiane, certo non soltanto a partire dall’epoca berlusconiana, ma che in quest’ultima ha trionfato.

Soprattutto a Sinistra.
Un trionfo del rovesciamento che ha fatto sì che oggi gran parte del cosiddetto elettorato, ma anche chi scrive, non sappia più cosa significhi concretamente in politica il termine “sinistra”. Troppo volubile, troppo espandibile, troppo ambiguo e, come si sa, il troppo stroppia.

Una Sinistra istituzionale ammaliata dai salotti dei talk show televisivi. Una Sinistra per cui il look e l’apparenza hanno trionfato sui contenuti, così come dimostrano ancora le immagini di quella parte della stessa che esultava trionfante alla vista del Cavaliere che lasciava Palazzo Chigi nel 2011. Soltanto per sottomettersi, poi, al successivo governo Monti, lanciato in tv come salvatore della patria, non lo si dimentichi mai, proprio da Pier Luigi Bersani, e alla riforma Fornero delle pensioni. Senza nemmeno lontanamente accennare a ciò che oggi, per un tipo di riforma simile ma tutto sommato più leggera (64 anni invece di 67 per la pensione di vecchiaia) sta accadendo nelle strade e nelle piazze francesi.

Una Sinistra, infine, che si affida ai messaggi social e alle prediche vuote del Festival di Sanremo, durante il quale lo spettacolo di nani e ballerine di craxiana memoria si è ripetuto su grande scala e con un audience elevatissima. Liberalismo da strapazzo che, tra fiori che volavano per i calci di Blanco e le finte provocazioni di Rosa Chemical, Fedez e dei Maneskin, si è ammantato di “impegno civile” per mezzo dei discorsi stantii e retorici di Benigni; di un femminismo che non è riuscito nemmeno a elevarsi al livello dell’hollywoodiano “Me Too” (già piuttosto deludente rispetto ad un serio discorso sulla questione delle reali condizioni sociali e famigliari di milioni di donne); della superficiale lamentatio antirazzista e di mille altre banalità di base scambiate per discorsi “seri” e “impegnati”.

Discorsi del tutto simili a quelli contenuti nei programmi del PD che un altro uomo di spettacolo, Fiorello, ha definito “discorsi ad minchiam” dopo essersi imbattuto in un articolo dell’Adnkronos riguardante “i caratteri del nuovo partito nella quattro mozioni”, nel quale si citava testualmente: «Il nuovo Pd dovrà essere ‘aperto’, ‘inclusivo’ e ‘di prossimità’. Ma anche ‘paritario’, magari con una ‘cosegreteria’ o comunque con vertici ‘duali’ uomo/donna, e mai più ‘verticista’».

Il successo di tanto chiacchiericcio inutile e vuoto, tutt’altro che classista, si è visto, ad esempio nel calo dei tesserati del PD, sul quale pesano nonostante tutto anche le false tessere campane, la scarsa attenzione per il suo congresso (soprattutto nelle sezioni di tradizione “operaia”) e nel risultato delle votazioni regionali di Lazio e Lombardia in cui, guarda caso, il vero vincitore è stato l’astensionismo. Un astensionismo cosciente, non nel senso politico ma di rabbia e disgusto volutamente espresso attraverso il non voto. Come ha ammesso Stefano Fassina in un articolo dell’«Huffington Post» del 16 febbraio scorso:

Un’astensione con un nettissimo segno di classe. A tal proposito, le analisi delle precedenti tornate elettorali, amministrative e politiche sono inequivocabili. In attesa della scomposizione sociale del voto del 12-13 febbraio scorso, ne troviamo chiara conferma nell’affluenza a Roma, dove la quota di votanti in ciascun Municipio è direttamente proporzionale al reddito medio in esso registrato. […] In sintesi brutale, chi ha più bisogno di politica sta lontano dalla politica e, quando si avvicina alla politica, sta lontano dalla sinistra ufficiale…

Astensionismo che segnala anche, però, la possibilità di una rinascita futura di movimenti spontanei dal basso, poco ideologizzati e ancor meno inquadrabili ai fini dell’ormai cadaverico parlamentarismo. Manifestazione di uno scontento diffusissimo, giovanile e non, operaio e non, femminile e non, che per forza di cose dovrà, in forme ancora tutte da definire, rivolgersi contro l’attuale sistema di valori “condivisi” e di sfruttamento diffuso, mal retribuito e spietato del lavoro salariato. In sostanza, contro il capitale e le sue guerre sociali e militari.

Per ora, Berlusconi ha vinto e si sfrega ancora una volta le mani felice. Ma non ha vinto per i cavilli legali utilizzati dai suoi abili avvocati e nemmeno per le crepe apertesi nella magistratura e nel suo lavoro. Sempre fin troppo efficiente nei confronti di anarchici e No tav. Anche se Marco Travaglio potrà piangere ancora su puttanieri scagionati e giudici minacciati, mentre ancora qualche giorno fa il suo giornale mostrava un’immagine di prima pagina in cui alle spalle di Alfredo Cospito si proiettavano le ombre dei mafiosi, sbandierando il suo giustizialismo “tradito” nelle aule di tribunale e parlamentari.

Silvio Berlusconi rimane l’autentico vincitore di Sanremo, tant’è vero che del, tutt’altro che monolitico, blocco di centro-destra è stato l’unico a non iniziare la tiritera opposta su foibe, famiglia e droga. Perché sapeva di aver vinto, insieme ad un Guy Debord rovesciato nel suo contrario (com’è destino di ogni teorico del détournement), quando ha visto il Presidente della Repubblica inchinarsi davanti allo spettacolo e alle sue implacabili leggi. In nome dei discorsi di “impegno civile”. Mentre, Zelensky, nel ruolo di fantasma europeo, poteva soltanto aggirarsi ma non manifestarsi di persona sul palco dell’Ariston.

Dunque, dopo tanti anni, missione compiuta per il Cavaliere. Con la Sinistra istituzionale definitivamente rovesciata nel contrario di ciò che avrebbe dovuto essere e “rifondata” a immagine e somiglianza del glamour dei programmi Mediaset.
The king is dead, long live the king!
Anche se all’orizzonte già si delinea il volto confuso di uno strano soldato…

APPENDICE

Si allega qui di seguito, per dover di cortesia e non per altro, la precisazione richiesta all’autore dall’Ufficio Stampa di Striscia la notizia.

PRECISAZIONE CON RICHIESTA DI PUBBLICAZIONE

Dal Bunga Bunga al Festival. Missione compiuta.

Gentile Sandro Moiso,

abbiamo letto il suo pezzo “Dal Bunga Bunga al Festival. Missione compiuta”, apparso su Carmillaonline.com il 19 febbraio. Superata una certa sorpresa nell’assistere al divertente e creativo tentativo di collegare l’assoluzione di Silvio Berlusconi nel processo “Ruby ter” al Festival di Sanremo 2023 e all’impatto sul linguaggio televisivo (e non solo) avuto da Striscia la notizia e dai programmi di Antonio Ricci, ci teniamo a precisare alcuni punti che ci sembrano decisivi.

Drive In, come d’altra parte anche Lupo solitario, che lei cita, è stato un programma innovativo, libero e libertario. Era una caricatura delle abitudini degli italiani e della società dell’epoca: un programma comico e satirico che ha irriso e messo alla berlina protagonisti, mode e personaggi degli anni 80. Una parodia dell’Italia di quegli anni esagerati, del riflusso, dell’edonismo reaganiano e della Milano da bere. Omar Calabrese, Luciano Salce, Giovanni Raboni, Federico Fellini, Umberto Eco, Oreste Del Buono, Angelo Guglielmi e tanti altri intellettuali dell’epoca la definirono «la trasmissione di satira più libera che si sia vista e sentita per ora in tv» o «l’unico programma per cui vale la pena di avere la tv».

È andato in onda dal 1983 al 1988, quindi molti anni prima della fondazione di Forza Italia e non ha nulla a che fare con l’impegno politico diretto di Silvio Berlusconi.

E seppure, come scrive lei, a Striscia la notizia, che è nata nel 1988, a volte si ride, è pure vero che non è sempre così. Si ride pochissimo quando, come in questi giorni, si mandano in onda immagini delle violenze dentro il CPR (Centro di permanenza per il rimpatrio) di Palazzo San Gervasio, delle gabbie in cui vengono rinchiusi gli “ospiti” della struttura, delle fascette di contenzione, della “terapia” a base di sedativi che alcuni di loro sono costretti a prendere. Tanto più che Striscia la notizia è l’unica voce di denuncia, nell’indifferenza generale della stampa nazionale. A Striscia si ride pochissimo anche quando salta in aria l’auto dell’inviata da Palermo, Stefania Petyx, che tra i tanti servizi contro le mafie ne ha realizzato uno a Corleone, proprio sotto la casa di Totò Riina. O quando in redazione arriva un pacco bomba o quando viene data alle fiamme la casetta di un inviato. Si ride pure pochissimo quando si denunciano magagne, errori, inefficienze del nostro Paese e lo si fa senza riguardi per le più importanti imprese pubbliche e private, dall’Eni a Fca, a Telecom, e per questo si accumulano più di 400 vertenze legali, e neppure quando si indaga sulle acque minerali, i supermercati, le grandi aziende che talvolta sono sponsor della rete televisiva che manda in onda il programma. È chiaro che tutti noi (lei compreso) potremmo sempre fare di più. Ci proviamo, spesso non ci riusciamo e aumenta il disincanto nel constatare che una risata, anche finta, non seppellirà nessuno.

Con i nostri più cordiali saluti

L’ufficio stampa di Striscia la notizia

P.S. Antonio Ricci non ha mai firmato esclusive di alcun genere con nessuna rete proprio per avere la più grande autonomia possibile.

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Gli Aristocazzi https://www.carmillaonline.com/2021/02/28/gli-aristocazzi/ Sun, 28 Feb 2021 22:00:26 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=65053 di Alessandra Daniele

Per amministrare i 2o9 miliardi del Recovery Fund, il padronato scende in campo personalmente col banchiere Mario Draghi, detto l’Atermico. Il suo governo è un insieme di tecnocrati e riciclati, Draghi ha piazzato i suoi nei posti chiave, e ha lasciato il resto all’appetito dei partiti. Tutti, tranne Fratelli d’Italia e Sinistra Italiana. Leghisti, piddini, renziani, grillini, forzisti, centristi, leuini, tutti insieme, come nel circense girotondo finale di Otto e Mezzo. Senza differenza. Perché non c’è differenza. Si sono definiti “il governo dei migliori”, l’aristocrazia. Dopo Lega e PD, adesso il Movimento 5 Stelle s’allea anche con Forza Italia. [...]]]> di Alessandra Daniele

Per amministrare i 2o9 miliardi del Recovery Fund, il padronato scende in campo personalmente col banchiere Mario Draghi, detto l’Atermico.
Il suo governo è un insieme di tecnocrati e riciclati, Draghi ha piazzato i suoi nei posti chiave, e ha lasciato il resto all’appetito dei partiti.
Tutti, tranne Fratelli d’Italia e Sinistra Italiana.
Leghisti, piddini, renziani, grillini, forzisti, centristi, leuini, tutti insieme, come nel circense girotondo finale di Otto e Mezzo.
Senza differenza. Perché non c’è differenza.
Si sono definiti “il governo dei migliori”, l’aristocrazia.
Dopo Lega e PD, adesso il Movimento 5 Stelle s’allea anche con Forza Italia.
Ormai è routine, non c’è niente che il M5S non sia disposto a trangugiare pur di restare al governo.
Difficilmente però stavolta riuscirà a toccare palla, il percorso del governo Draghi è già segnato e non prevede nessuna digressione grillina.
L’era Conte è finita.
Renzi è stato un sicario efficiente.
C’è da chiedersi se qualcuno in Italia creda ancora alla democrazia. Perché ormai è come credere alla fatina dei denti.
Il golpe di fatto è la norma. Il nostro vero sistema di governo.
I golpisti italici non assaltano il Palazzo come gli sciamannati di Trump, non ne hanno bisogno.
Loro sono gia dentro.
Come un patogeno cronico.
Sono connaturati al sistema.
Il plauso del media mainstream per Mario Draghi è unanime, un coro di osanna.
Si sono raggiunte vette di idolatria delirante.
I politici non sono da meno, da Matteo Salvini che chiede il ponte sullo stretto di Messina per poterlo chiamare “Ponte Draghi”, a Italia Viva che smette di chiedere il Mes perché “il nostro Mes è Draghi”.
Questi partiti non rappresentano più niente, se non il servilismo verso il capitale, e la miserrima fame di potere, o delle sue briciole.
Opporsi a questa “aristocrazia”, a questo grottesca accozzaglia di tecnocrati padronali e politici cazzari è un dovere basilare, non solo politico, ma anche igienico, per chiunque abbia ancora un minimo di rispetto per se stesso.

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Il voto inutile https://www.carmillaonline.com/2020/08/30/il-voto-inutile/ Sun, 30 Aug 2020 20:00:25 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=62476 di Alessandra Daniele

Fallito il tentativo di accordo col Movimento 5 Stelle, i candidati alle elezioni regionali del PD stanno ripiegando sull’appello al voto utile. In realtà ci sono poche cose in Italia che siano inutili quanto il voto. La parabola del Movimento 5 Stelle è soltanto l’esempio più recente. Dopo aver vinto le elezioni promettendo lotta dura all’establishment e nessuna alleanza coi vecchi partiti, per andare al governo s’è prima alleato col più vecchio dei partiti italiani, la Lega, e poi col principale garante dell’establishment, il PD, rimangiandosi quasi tutte le sue promesse [...]]]> di Alessandra Daniele

Fallito il tentativo di accordo col Movimento 5 Stelle, i candidati alle elezioni regionali del PD stanno ripiegando sull’appello al voto utile.
In realtà ci sono poche cose in Italia che siano inutili quanto il voto.
La parabola del Movimento 5 Stelle è soltanto l’esempio più recente.
Dopo aver vinto le elezioni promettendo lotta dura all’establishment e nessuna alleanza coi vecchi partiti, per andare al governo s’è prima alleato col più vecchio dei partiti italiani, la Lega, e poi col principale garante dell’establishment, il PD, rimangiandosi quasi tutte le sue promesse e le sue regole, dalla chiusura e riconversione ecologica dell’Ilva, al limite del doppio mandato.
Come un virus, il Movimento 5 Stelle muta in continuazione per adattarsi all’ambiente. E ormai non si sforza neanche più tanto di negarlo.
Non c’è più nessuna coerenza da difendere. Nessuna facciata da mantenere.
Eppure ancora fin troppi italiani lo votano, considerandolo il “meno peggio”, l’unica possibile alternativa al governo Merdoni – Salvini/Meloni – benché attualmente le probabilità che Salvini sia autorizzato a tornare al governo siano vicine allo zero.
La sua funzione è quella di spaventapasseri. Finché sarà capace.
Insieme alle elezioni regionali, a settembre si voterà su una delle rare promesse grilline mantenute, quel taglio dei parlamentari già tentato nel 2006 da Berlusconi e nel 2016 da Renzi.
Molti degli italiani che stavolta si preparano ad approvarlo sperano che abbia effetto immediato, sognando di poter trascinare via personalmente i 345 parlamentari urlanti e scalcianti, per scaraventarli fuori dalle camere.
In realtà la riforma diventerà effettiva soltanto in occasione delle prossime elezioni nazionali.
Dopo che i parlamentari avranno avuto tempo e modo di legiferare per renderla completamente inutile.

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Imitation of life https://www.carmillaonline.com/2020/08/09/imitation-of-life/ Sun, 09 Aug 2020 20:00:27 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=61940 di Alessandra Daniele

Il nuovo ponte di Genova è stato aperto al pubblico, e consegnato alla gestione dei Benetton. Le autorità hanno simulato cordoglio per le vittime, ma l’inaugurazione è stata sfruttata in pieno come mega-spot per le Grandi Opere, con tanto di Frecce Tricolori. I politici nostrani hanno grandi capacità mimetiche, ma c’è qualcosa che gli riesce particolarmente difficile: fingersi umani. Tutte le volte che ci provano, anche di poco, il risultato è agghiacciante e controproducente. D’Alema che cucina il risotto. Monti col cagnolino. Salvini che gioca a biglie sulla spiaggia. Di Maio che limona. Non a caso, il personaggio [...]]]> di Alessandra Daniele

Il nuovo ponte di Genova è stato aperto al pubblico, e consegnato alla gestione dei Benetton.
Le autorità hanno simulato cordoglio per le vittime, ma l’inaugurazione è stata sfruttata in pieno come mega-spot per le Grandi Opere, con tanto di Frecce Tricolori.
I politici nostrani hanno grandi capacità mimetiche, ma c’è qualcosa che gli riesce particolarmente difficile: fingersi umani.
Tutte le volte che ci provano, anche di poco, il risultato è agghiacciante e controproducente.
D’Alema che cucina il risotto. Monti col cagnolino. Salvini che gioca a biglie sulla spiaggia. Di Maio che limona.
Non a caso, il personaggio politico attualmente in ascesa nei sondaggi è quello che fa di meno per sembrare un essere umano, cioè Giorgia Meloni.
Il successo della sua competitor diretta preoccupa molto Matteo Salvini, che cerca di recuperare il terreno perduto continuando ad aggrapparsi al suo unico, sfiatato cavallo di battaglia, l’istigazione all’odio razziale.
Mentre l’altro Matteo (Renzi), in cambio del suo sostegno alla legge elettorale proporzionale concepita proprio per fottere Salvini, pretende un paio di ministeri e uno sbarramento al 3% che il suo microscopico fanclub possa superare col salto della pulce.
Entrambi i Matteo sperano in una ripartenza personale, una seconda occasione per dimostrare la loro utilità al sistema di potere che li ha prodotti come Droni Cazzari, ma sono già modelli obsoleti. Si disfano a vista d’occhio.
Renzi sopravvive nell’atmosfera modificata del parlamento, come un batterio anaerobico.
A Salvini resta il ruolo di logoro spaventapasseri, finché il sistema non deciderà che l’urlo della Meloni terrorizza l’occidente più dei suoi rutti.
Intanto il Movimento 5 Stelle continua a squagliarsi in una decina di diversi rivoli liquamosi, come un gelato misto sulla spiaggia.
Anche per i droni grillini, che in teoria vengono dalla “gente comune”, diventa sempre più arduo simulare umanità.
“Bisogna essere duri, inflessibili”, ha dichiarato Conte sugli immigrati. Perché sono poveracci. Coi cravattari dell’Unione Europea invece, ci vuole flessibilità.
L’accordo coll’UE per il Recovery Fund non sarà sottoposto al voto della piattaforma Rousseau.

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Cadaveri e papere https://www.carmillaonline.com/2020/07/19/cadaveri-e-papere/ Sun, 19 Jul 2020 20:00:01 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=61456 di Alessandra Daniele

“Per bloccare la revoca della concessione autostradale ai Benetton dovrebbero passare sul mio cadavere” aveva promesso solennemente Luigi Di Maio nell’agosto 2018, mentre i social si concentravano sulle papere di Toninelli. La concessione non è stata revocata. Lo Stato ha promesso di ricomprarsela a rate dai Benetton, mentre i magliari si godono il rialzo in Borsa del titolo Atlantia. Non sul cadavere metaforico di Luigi Di Maio, ma sui cadaveri reali delle 43 vittime del Ponte Morandi. Perché, ormai è ovvio, non c’è promessa che il Movimento 5 Stelle non sia disposto a rimangiarsi e tradire, pur di restare [...]]]> di Alessandra Daniele

“Per bloccare la revoca della concessione autostradale ai Benetton dovrebbero passare sul mio cadavere” aveva promesso solennemente Luigi Di Maio nell’agosto 2018, mentre i social si concentravano sulle papere di Toninelli.
La concessione non è stata revocata.
Lo Stato ha promesso di ricomprarsela a rate dai Benetton, mentre i magliari si godono il rialzo in Borsa del titolo Atlantia.
Non sul cadavere metaforico di Luigi Di Maio, ma sui cadaveri reali delle 43 vittime del Ponte Morandi.
Perché, ormai è ovvio, non c’è promessa che il Movimento 5 Stelle non sia disposto a rimangiarsi e tradire, pur di restare al governo insieme a quel PD che lo stesso Di Maio definiva “il partito di Bibbiano”, e col quale giurava di non voler avere “niente a che fare”.
Diamo da sette anni – giustamente – del cazzaro a Renzi e Salvini, ma non ci sono peggiori cazzari dei cinquestelle. Dietro la cortina fumogena dei loro birignao finto ingenui e delle stucchevoli gaffe da neofita, si annidano livelli di cinismo, opportunismo, trasformismo e doppiezza degni della peggiore Democrazia Cristiana. Tradimenti reciproci compresi.
Di Maio già lavora a un governissimo con Mario Draghi premier e l’ex socio Salvini, che usava il tricolore per “pulirsi il culo”, e adesso per coerenza se lo mette in faccia, come mascherina.
Intanto Giuseppe Conte, “l’avvocato degli italiani” si prepara a vendere cara la poltrona, prorogando lo stato d’emergenza per poterli rimettere tutti agli arresti domiciliari.
Gli elettori del Movimento 5 Stelle dovrebbero organizzare una class action, e denunciare Grillo e Casaleggio per truffa aggravata. E dovrebbero farlo al più presto possibile. Prima della prossima porcata, e della prossima tragedia della quale il Movimento si renderà complice.

“Ogni menzogna che diciamo, contraiamo un debito con la verità. Presto o tardi quel debito va pagato”.
Valery Legasov, Chernobyl

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La Balena Gialla https://www.carmillaonline.com/2020/06/21/la-balena-gialla/ Sun, 21 Jun 2020 20:00:14 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=60831 Di Alessandra Daniele

Dopo solo due anni al governo il Movimento 5 Stelle ha già più correnti della Democrazia Cristiana, la vecchia Balena Bianca. Ci sono i Di Battisti, che sognano un impossibile ritorno ad origini dure e pure che in realtà non sono mai state che una posa propagandistica. Mentre Alessandro Di Battista sogna soprattutto di fare le scarpe a Di Maio. I Tavernelli dell’ex pasionaria Paola Taverna convertita al Centrino di Conte, che sta contagiando tutti gli altri come faceva da bambina coi cugini e il morbillo. I Fichissimi di Roberto Fico, la cosiddetta ala sinistra del Movimento, che [...]]]> Di Alessandra Daniele

Dopo solo due anni al governo il Movimento 5 Stelle ha già più correnti della Democrazia Cristiana, la vecchia Balena Bianca.
Ci sono i Di Battisti, che sognano un impossibile ritorno ad origini dure e pure che in realtà non sono mai state che una posa propagandistica. Mentre Alessandro Di Battista sogna soprattutto di fare le scarpe a Di Maio.
I Tavernelli dell’ex pasionaria Paola Taverna convertita al Centrino di Conte, che sta contagiando tutti gli altri come faceva da bambina coi cugini e il morbillo.
I Fichissimi di Roberto Fico, la cosiddetta ala sinistra del Movimento, che paragonata alla vera Sinistra risulta a destra dei monarchici.
La banda Di Maiana, come il suo leader Luigi Di Maio nostalgica di Salvini, ma comunque disposta a qualsiasi cambio di gabbana pur di rimanere abbarbicata al governo.
Il clan dei Casaleggesi, i fedelissimi di Piersilvio Casaleggio che come al solito manovra nell’ombra, senza vedere un cazzo di quello che fa.
E c’è Grillo, arrivato esattamente dove voleva essere fin dall’inizio, cioè al governo col Partito Democratico alle cui primarie aveva cercato di candidarsi all’inizio della sua avventura politica, prima di fondare il M5S, e che adesso è deciso a dissolverne i resti nel PD come un cartone animato nella Salamoia di Roger Rabbit.
D’altronde, dopo anni di vergognose abiure, ormai di fatto il Movimento 5 Stelle non esiste più.
O forse non è mai esistito.

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Il Conte Tacchia https://www.carmillaonline.com/2020/06/14/il-conte-tacchia/ Sun, 14 Jun 2020 20:00:38 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=60709 di Alessandra Daniele 

Tacchia significa zeppa di legno. “Metterci una tacchia” vuol dire quindi cercare di rimediare a qualcosa alla meno peggio, in modo raffazzonato e precario. Ed è il massimo che il governo Conte sia stato capace di fare riguardo ai danni catastrofici della pandemia, come a qualsiasi altra crisi si sia ritrovato ad affrontare. Quando non ha peggiorato le cose. E i risultati si vedono. Le mascherine non si trovano. I soldi promessi non arrivano. I tamponi non bastano. I negozi chiudono. Le fabbriche annunciano licenziamenti. Ma Conte rimane al suo posto. Perché lui stesso è una tacchia. Ed è anche un [...]]]> di Alessandra Daniele 

Tacchia significa zeppa di legno.
“Metterci una tacchia” vuol dire quindi cercare di rimediare a qualcosa alla meno peggio, in modo raffazzonato e precario.
Ed è il massimo che il governo Conte sia stato capace di fare riguardo ai danni catastrofici della pandemia, come a qualsiasi altra crisi si sia ritrovato ad affrontare. Quando non ha peggiorato le cose.
E i risultati si vedono.
Le mascherine non si trovano. I soldi promessi non arrivano. I tamponi non bastano. I negozi chiudono. Le fabbriche annunciano licenziamenti.
Ma Conte rimane al suo posto. Perché lui stesso è una tacchia.
Ed è anche un Conte Tacchia. Un cialtrone vanesio che si dà arie salottiere da Belle Epoque, fra le macerie e le bare.
Non che l’opposizione abbia o avrebbe fatto di meglio, anzi.
Nonostante le sguaiate risse quotidiane per motivi pretestuosi, di visibilità o spartizione di poltrone, in realtà i due schieramenti condividono la stessa impostazione politico-economica di fondo: liberismo mercatista, mal temperato da un po’ di assistenzialismo clientelare.
Non a caso sono entrambi fans delle Grandi Opere, compreso il leggendario Ponte sullo Stretto di Messina, che tirato fuori in questi giorni risulta particolarmente grottesco.
Ed entrambi, in obbedienza a Confindustria, hanno negato la zona rossa ad Alzano e Nembro.
Questa falsa alternativa fra due facce dello stesso culo è l’unica proposta dalla nostra cosiddetta democrazia liberale, parte d’un sistema socio-politico che ha tradito tutte le sue promesse di benessere, libertà, sicurezza e progresso.
Ma la misura è colma.
Gli Stati Generali potrebbero davvero portare al Conte Tacchia la stessa fortuna che portarono a Luigi XVI.

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Hanno la faccia come il Covid https://www.carmillaonline.com/2020/04/19/hanno-la-faccia-come-il-covid/ Sun, 19 Apr 2020 20:00:51 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=59476 di Alessandra Daniele

“Gli ufficiali tornino ai loro uffici, gli schiavi alle loro schiavitù. E se sapete un inno, intonatelo” – Alberto Sordi,  Due notti con Cleopatra 

È la Ripartenza. Mentre gli esperti embedded blaterano di plateau come cuochi, e si continua a morire a centinaia nella Lombardia dell’orrore degli ospizi-lazzaretto, e in tutto il Nord dove non c’è mai stato nessun reale lockdown delle attività produttive, già Confindustria e Confcommercio scalpitano per riaprire anche quel poco che è stato chiuso, con la complicità di politici ed esperti embedded che hanno la faccia [...]]]> di Alessandra Daniele

“Gli ufficiali tornino ai loro uffici, gli schiavi alle loro schiavitù. E se sapete un inno, intonatelo” – Alberto Sordi,  Due notti con Cleopatra 

È la Ripartenza. Mentre gli esperti embedded blaterano di plateau come cuochi, e si continua a morire a centinaia nella Lombardia dell’orrore degli ospizi-lazzaretto, e in tutto il Nord dove non c’è mai stato nessun reale lockdown delle attività produttive, già Confindustria e Confcommercio scalpitano per riaprire anche quel poco che è stato chiuso, con la complicità di politici ed esperti embedded che hanno la faccia da Covid di attribuire i dati negativi a fantomatici “contagi avvenuti in famiglia”.
Attilio Fontana The Mask guida i governors leghisti annunciando una Fase Due all’insegna delle Quattro D (come la pellagra): Distanza, Digitalizzazione, Diarrea e Demenza.
Intanto al governo, PD e Movimento 5 Stelle si preoccupano di spartirsi le poltrone ai vertici delle partecipate statali. La partita delle nomine s’è giocata a porte chiuse.
Bisognerà smettere di citare I Promessi Sposi, le epidemie vere non finiscono come la Peste manzoniana, non sono i Don Rodrigo a morire, nessun Innominato si pente, piuttosto continuano a curare i loro affari insieme, mentre l’Azzeccagarbugli si dedica alle conferenze stampa in Tv.
Non sarà la Provvidenza manzoniana a salvarci, né l’UE del MES, Miliardi Europei a Strozzo, né “Il sole dell’Italia che non si arrende mai” come flauta melenso lo spot del cibo per cani, che arricchisce Urbano Cairo, insieme a quello dello yogurt che “rinforza le difese immunitarie”, e al condizionatore che “purifica l’aria”.
Bisognerà smetterla con questa anosmia che ancora a troppi impedisce di sentire tutta la puzza delle stronzate d’una classe dirigente di scarafaggi stercorari, e d’un sistema socio-economico di merda che ci sta letteralmente soffocando a morte.
E che strozzerà i superstiti con la recessione. Usando il distanziamento e il tracciamento anti-contagio come strumenti di controllo sociale.
Bisognerà imparare a salvarsi da soli.
E poi, ci chiameranno Provvidenza.

“- What genre is this?
– It’s reality, man”
Westworld, 3X05

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We want to believe https://www.carmillaonline.com/2020/02/16/we-want-to-believe/ Sun, 16 Feb 2020 21:00:21 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=58075 di Alessandra Daniele

Una pandemia apocalittica, causata da un virus creato e diffuso per sterminare l’umanità, favorendo così l’invasione aliena: è questo l’elemento della mitologia di X Files che oggi fa della storica serie la candidata ideale per la nuova rubrica di Carmilla AltroQuando. In Italia X Files andava in onda la domenica sera su Italia 1. Se ne parlava il lunedì mattina a scuola, e sulla rete, che era ancora giovane. Si parlava specialmente degli episodi sulla cospirazione umano-aliena. X Files ha allevato almeno tre generazioni di complottisti. Senza, probabilmente non ci sarebbe stato il Movimento 5 Stelle.

La serie [...]]]> di Alessandra Daniele

Una pandemia apocalittica, causata da un virus creato e diffuso per sterminare l’umanità, favorendo così l’invasione aliena: è questo l’elemento della mitologia di X Files che oggi fa della storica serie la candidata ideale per la nuova rubrica di Carmilla AltroQuando.
In Italia X Files andava in onda la domenica sera su Italia 1. Se ne parlava il lunedì mattina a scuola, e sulla rete, che era ancora giovane. Si parlava specialmente degli episodi sulla cospirazione umano-aliena. X Files ha allevato almeno tre generazioni di complottisti.
Senza, probabilmente non ci sarebbe stato il Movimento 5 Stelle.

La serie di Chris Carter debutta nel 1993, quando il Word Wide Web è appena nato, e i cellulari somigliano ai vecchi comunicatori di Star Trek TOS. La guerra nell’ex Jugoslavia continua, l’Italia è percorsa da attentati politico-mafiosi, il trattato di Maastricht sta entrando in vigore, e George Bush Sr. ha da poco ceduto il posto a Bill Clinton.
Le ascendenze della serie, che ibrida efficacemente poliziesco, horror e fantastico, sono ben riconoscibili fin dai protagonisti: Fox Mulder è praticamente un collega dell’agente Cooper di Twin Peaks, e Dana Scully della Clarice del Silenzio degli Innocenti. Fra i due “investigatori dell’impossibile”, la tipica dinamica conflitto-complicità inesorabilmente destinata a diventare amore.
Se il motto di Mulder è I want to Believe, a Scully tocca il ruolo della scettica positivista, almeno all’inizio.
X Files si distingue però fin dal pilot soprattutto per la vocazione complottista.
All’inizio, la cospirazione fra poteri forti e alieni invasori (i classici misteriosi omini grigi) è adoperata come trasparente metafora di orrori ben più reali della storia degli Stati Uniti, dagli accordi coi nazisti prima, durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, alle proxy war e ai golpe orchestrati dalla CIA in giro per il mondo, dagli omicidi politici degli anni ’60-70, agli esperimenti con la radioattività subiti da migliaia di cittadini ignari durante la corsa agli armamenti nucleari della Guerra Fredda.
Col passare degli anni e delle stagioni però la trama complottista deraglia, in un proliferare di espedienti da feuilleton, parentele improbabili, gravidanze mistiche, supercazzole eugenetiche, e derive vagamente assolutorie, finendo per rivelare che il diabolico Uomo che Fuma, cospiratore capo, killer di Kennedy, nonché padre segreto sia di Mulder che del telecinetico figlio in provetta di Scully, starebbe in realtà collaborando cogli invasori alieni col segreto proposito di sviluppare un vaccino per il virus alieno.
Mentre la trama orizzontale si deteriora, gli episodi autoconclusivi – la maggior parte – continuano però a fornire una collezione di godibili Weird Tales, fra le quali spiccano quelle firmate dal Vince Gilligan di Breaking Bad, che proprio sul set d’un suo memorabile episodio, Drive, conoscerà Bryan Cranston.
Nelle ultime stagioni, quando una nuova sbiadita coppia di agenti FBI subentra in parte a Mulder e Scully, la trama complottista precipita definitivamente, spegnendosi in un finale raffazzonato che nel 2002 annuncia l’avvento degli alieni per il famigerato 12 dicembre 2012.
14 anni dopo la cancellazione della serie (e 4 anni dopo l’appuntamento mancato) X Files ritorna brevenente in onda, mettendo in scena la pandemia ritardataria per poi rimangiarsela nell’episodio successivo, rimandandola di nuovo a data da destinarsi, nel vano tentativo fuori tempo massimo di resuscitare la serie nell’era in cui ormai il complottismo è diventato mainstream, ufologi e terrapiattisti sono al governo, e nelle generazioni allevate da X Files, Resident Evil, The Walking Dead, la comparsa di ogni nuovo virus scatena sempre, immancabilmente, paranoie – ed entusiasmi – da apocalisse imminente.
È questo il Big One che stiamo aspettando?
Potremo finalmente saccheggiare i supermercati e sparare ai vicini di casa?
Alla tagline di X Files “La verità è là fuori” si potrebbe oggi replicare parafrasando Corrado Guzzanti: la risposta è là fuori. Però è sbagliata.

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Cazzarovirus https://www.carmillaonline.com/2020/02/09/cazzarovirus/ Sun, 09 Feb 2020 21:00:16 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=57983 di Alessandra Daniele

Da Twitter

Roberto Burioni Il #Coronavirus è più pericoloso della SARS perché è un patogeno finora sconosciuto.

Matteo Salvini Respingere alle frontiere tutti gli stranieri sconosciuti. Ammettere soltanto gli stranieri famosi, con almeno un milione di followers su Instagram e un’ospitata dalla D’Urso. #NasiChiusi

Matteo Renzi Abbiamo fatto nascere questo governo col Movimento 5 Stelle per fermare Salvini. Ma non svendiamo i nostri valori. Li mettiamo all’asta al miglior offerente. #Serenovirus

Roberto Burioni Il #Coronavirus è più [...]]]> di Alessandra Daniele

Da Twitter

Roberto Burioni
Il #Coronavirus è più pericoloso della SARS perché è un patogeno finora sconosciuto.

Matteo Salvini
Respingere alle frontiere tutti gli stranieri sconosciuti. Ammettere soltanto gli stranieri famosi, con almeno un milione di followers su Instagram e un’ospitata dalla D’Urso.
#NasiChiusi

Matteo Renzi
Abbiamo fatto nascere questo governo col Movimento 5 Stelle per fermare Salvini. Ma non svendiamo i nostri valori. Li mettiamo all’asta al miglior offerente.
#Serenovirus

Roberto Burioni
Il #Coronavirus è più pericoloso della SARS perché viene trasmesso anche da pazienti che non hanno alcun sintomo.

Matteo Salvini
Respingere alle frontiere tutti gli stranieri che non hanno alcun sintomo. Impedire ai bambini cinesi di tornare a scuola. Confinarli a #Bibbiano. Il contagio è stato trasmesso all’uomo dai pipistrelli: piazzare crocifissi in tutti i porti e gli aeroporti.
#StopVampiri

Luigi Di Maio
Abbiamo fatto nascere questo governo col PD per fermare Salvini. Ma non svendiamo i nostri valori. Li abbiamo esauriti tutti. Ricordiamo però all’amico @Ping che le nostre arance italiane contengono molta vitamina C, che rafforza le difese immunitarie.
#ViaDellaSeta

Roberto Burioni
Il #Coronavirus è più pericoloso della SARS perché all’epoca non c’era Twitter.

Matteo Salvini
Guardate questo video di un nigeriano che respira in luogo pubblico!!! E il governo non fa niente!!! Elezioni subito, o MORIREMO TUTTI!!!
#MortiChiusi

Giuseppe Conte 
No al panico. Per evitare il contagio da #Coronavirus basta indossare una maschera, e lavarsi le mani di tutto. Cioè fare esattamente come me.
#IWillSurvive

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