Giovanni Tria – Carmilla on line https://www.carmillaonline.com letteratura, immaginario e cultura di opposizione Wed, 30 Apr 2025 21:35:45 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.26 Boia che molla https://www.carmillaonline.com/2018/12/23/boia-che-molla/ Sun, 23 Dec 2018 20:00:35 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=50283 di Alessandra Daniele

Dopo aver promesso di battere i pugni, pestare i piedi, digrignare i denti e strabuzzare gli occhi, i Grilloverdi hanno calato le braghe. Inflessibili coi naufraghi anche la notte di Natale, a 90° coll’UE. Dopo tanti “Me ne frego” e “Noi tireremo dritto”, ovviamente hanno mollato. Mentre il prestanome Conte, e Tria di Forza Italia riscrivevano la “Manovra del Popolo” sotto dettatura dei commissari europei – blocco della rivalutazione delle pensioni, blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, tagli, tasse, sanguinose clausole di salvaguardia – Di Maio e Salvini cercavano di [...]]]> di Alessandra Daniele

Dopo aver promesso di battere i pugni, pestare i piedi, digrignare i denti e strabuzzare gli occhi, i Grilloverdi hanno calato le braghe.
Inflessibili coi naufraghi anche la notte di Natale, a 90° coll’UE. Dopo tanti “Me ne frego” e “Noi tireremo dritto”, ovviamente hanno mollato.
Mentre il prestanome Conte, e Tria di Forza Italia riscrivevano la “Manovra del Popolo” sotto dettatura dei commissari europei – blocco della rivalutazione delle pensioni, blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, tagli, tasse, sanguinose clausole di salvaguardia – Di Maio e Salvini cercavano di distrarre gli italiani con la solita propaganda ridicola, e le abituali Mosse Kansas City.
A ben vedere, tutto il Grilloverde è una Mossa Kansas City, un governo di distrazione di massa che fa credere agli italiani d’essere riusciti a ottenere qualche cambiamento, per impedirgli d’incazzarsi sul serio in stile Gilets Jaunes.
Il trucco però funziona sempre meno, anche se dai sondaggi si nota poco: se il consenso elettorale del governo rimane intorno al 60% degli aspiranti elettori, aumentano però progressivamente indecisi e astenuti, il che significa che quel presunto 60% rappresenta un numero assoluto di voti sempre minore.
Fin da bambini veniamo condizionati a credere a ogni sorta di cazzate. Babbo Natale, Mary Poppins, il Santo Graal, Giove in Sagittario. Chi non crede a nulla viene emarginato, considerato cinico, arido, immorale.
Così i Cazzari professionisti hanno gioco facile a illudere le masse, sia per vendergli un’alga dimagrante che un Governo del Cambiamento. 
Nell’era della comunicazione sempre più fitta e accelerata però il Velo di Maya si sgrana in fretta.
Il Grilloverde non manterrà nessuna delle sue iperboliche promesse – nazionalizzazione della società autostrade, abolizione della legge Fornero, 600.000 rimpatri, cinque milioni di sussidi – e presto anche ai credenti più devoti toccherà aprire gli occhi.
E la fine del quantitative easing s’avvicina.
La resa ai diktat di Bruxelles difficilmente salverà il Grilloverde da quello che pare comunque il suo destino manifesto, la sua principale funzione: essere d’esempio agli elettori europei di ciò che si rischia a votare il Cazzaro “sbagliato”.
Perché il Grilloverde non è il figliol prodigo.
È il vitello grasso.

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Sorrisi e Cazzari https://www.carmillaonline.com/2018/10/14/sorrisi-e-cazzari/ Sun, 14 Oct 2018 17:00:02 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=49144 di Alessandra Daniele

“La nostra è una scommessa. Ci riusciremo? Io spero di no” – Lapsus freudiano del ministro dell’Economia Giovanni Tria

La cosiddetta Manovra del Popolo che doveva abolire la povertà e istituire il Sorriso di Stato, come prevedibile si sta dimostrando una truffa, contabile e politica. Per l’ennesima volta gli italiani si ritrovano ad aver comprato la Fontana di Trevi, e a questo giro da due pataccari diversi contemporaneamente, Salvini e Di Maio. Delle mirabolanti promesse elettorali sono rimaste soltanto le etichette, appiccicate con lo sputo a pasticciati tentativi di mance elettorali. Controlliamo le principali: Reddito di [...]]]> di Alessandra Daniele

“La nostra è una scommessa. Ci riusciremo? Io spero di no” – Lapsus freudiano del ministro dell’Economia Giovanni Tria

La cosiddetta Manovra del Popolo che doveva abolire la povertà e istituire il Sorriso di Stato, come prevedibile si sta dimostrando una truffa, contabile e politica.
Per l’ennesima volta gli italiani si ritrovano ad aver comprato la Fontana di Trevi, e a questo giro da due pataccari diversi contemporaneamente, Salvini e Di Maio.
Delle mirabolanti promesse elettorali sono rimaste soltanto le etichette, appiccicate con lo sputo a pasticciati tentativi di mance elettorali.
Controlliamo le principali:

Reddito di cittadinanza
S’è trasformato in una specie di Carta Annonaria con la quale, forse fra sei mesi, sarà possibile solo acquistare beni di sopravvivenza. Se compri un cellulare, arriva la Finanza. Giusto per tenere le Fiamme Gialle lontane dagli evasori veri, per i quali è in arrivo il solito condono.
Abolizione della legge Fornero
S’è ridotta alla cosiddetta “Quota 100”, che costerà a chi la sceglie almeno il 20% della pensione in meno.
Flat Tax
S’è ristretta a uno sgravio fiscale per alcune partite IVA. Altri si troveranno a pagare di più.
Legge contro il conflitto di interessi
Sparita, e sostituita dalla solita spudorata lottizzazione della Rai.
Riconversione ecologica dell’Ilva 
Sparita. È stato applicato il piano Calenda.
Reintroduzione dell’articolo 18
Sparita
Asili nido gratis
Spariti
Abolizione delle accise
Sparita
Internet a banda larga gratis
Sparito
Abolizione degli studi di settore
Sparita
Blocco TAV e TAP
Sparito

Il governo Grilloverde è stato capace di tradire anche le promesse fatte dopo le elezioni, come l’annunciato decreto Di Maio per i diritti dei rider, sparito nel nulla mentre Foodora lasciava l’Italia. O l’impegno solenne di Toninelli per la demolizione e ricostruzione celere del ponte Morandi, che invece ancora aspetta, spezzato in due come la città che univa.

Eppure, secondo gli standard cravattari dell’UE persino questa fetecchia di manovra è considerata sacrilega, e rende il governo Grilloverde meritevole di punizione esemplare per aver offeso i mercati, e i supermercati, minacciando la chiusura domenicale obbligatoria.
I pataccari quindi sperano di far saltare tutto dando la colpa all’Europa. È la fase uno della loro Exit Strategy per tornare a votare in primavera, rivincere con le stesse promesse irrealizzabili, e spostare anche tutto l’asse politico europeo in loro favore, facendo deragliare l’UE.
Con questa sfida fra cravattari e pataccari, classisti e razzisti, si sta ingloriosamente chiudendo la parabola dell’Europa unita.
L’unico sorriso sarà di schadenfreude.

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