Eleonora Fisco – Carmilla on line https://www.carmillaonline.com letteratura, immaginario e cultura di opposizione Mon, 22 Sep 2025 20:00:18 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.26 BDSM e dinamiche di potere. La necrodomme del fumetto Necron (1981) https://www.carmillaonline.com/2025/09/22/bdsm-e-dinamiche-di-potere-la-necrodomme-del-fumetto-necron-1981/ Mon, 22 Sep 2025 20:00:18 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=90218 di Gioacchino Toni

Anna Chiara Corradino, Serena Guarracino, L’estasi del martirio. Metamorfosi del piacere e del dolore nell’esperienza estetica, Mimesis, Milano-Udine, 2025, pp. 204, ed. cartacea € 22,00, ed. digitale € 14,99

La letteratura, la pittura, la scultura, ma soprattutto la fotografia e il cinema rappresentano ambiti privilegiati per indagare le fantasie e gli immaginari che danno forma all’universo BDSM. È a questi ambiti che guarda il volume L’estasi del martirio  (Mimesis, 2025) al fine di «indagare come le pratiche BDSM e le dinamiche di potere ad esse correlate vengano elaborate e rappresentate in varie forme espressive della cultura moderna» (p. 18).

Gli autori [...]]]> di Gioacchino Toni

Anna Chiara Corradino, Serena Guarracino, L’estasi del martirio. Metamorfosi del piacere e del dolore nell’esperienza estetica, Mimesis, Milano-Udine, 2025, pp. 204, ed. cartacea € 22,00, ed. digitale € 14,99

La letteratura, la pittura, la scultura, ma soprattutto la fotografia e il cinema rappresentano ambiti privilegiati per indagare le fantasie e gli immaginari che danno forma all’universo BDSM. È a questi ambiti che guarda il volume L’estasi del martirio  (Mimesis, 2025) al fine di «indagare come le pratiche BDSM e le dinamiche di potere ad esse correlate vengano elaborate e rappresentate in varie forme espressive della cultura moderna» (p. 18).

Gli autori e le autrici dei nove saggi presenti nel libro sviluppano i loro scritti partendo dall’assunto che il BDSM «possa riprodurre e/o rovesciare le relazioni di potere esistenti» e che «le interazioni sadomasochistiche possano riconfigurare i processi normativi di soggettivazione, mettendo in primo piano il ruolo che il dolore e la cura giocano nella relazione tra persona sadica e persona masochista» (p. 10).

Massimo Fusillo riflette sui significati che trascendono la dimensione strettamente religiosa della rappresentazione iconografica del corpo martoriato di San Sebastiano, Virginia Gg Niri indaga le interconnessioni tra pratiche BDSM e movimenti di liberazione soprattutto di carattere femminista, mentre Eleonora Fisco guarda alla dimensione performativa della relazione sadomasochista nella slam poetry contemporanea. Serena Guarracino, Chiara Corradino e Sofia Torre espongono invece riflessioni sulla sessualità femminile e sui rapporti di potere proponendo rispettivamente una rilettura femminista dell’opera del Marchese de Sade, un’indagine sul fumetto erotico italiano e un approfondimento circa l’eros e la rappresentazione del corpo femminile dominante e martoriato nelle pratiche di spanking. All’ambito cinematografico guardano poi i contributi di Mattia Petricola, Mirko Lino e Luca Zenobi incentrati rispettivamente sulle connessioni tra pratiche religiose e pratiche sessuali non normative in The baby of Mâcon di Peter Greenaway, sull’evoluzione del genere rape-revenge e sul masochismo e sulla critica sociale nel cinema di Rainer Werner Fassbinder.

Di seguito ci si soffermerà sul saggio“Ti piacerà, vedrai…” La “necrodomme” del fumetto Necron di Anna Chiara Corradino, in cui la studiosa, dopo aver tratteggiato la storia del fumetto erotico italiano degli anni Ottanta e descritto le fattezze della “necro-domme”, si focalizza sulla serie di fumetti Necron comparsa nel panorama italiano nel 1981 con 13 numeri, di cui due speciali.

Nato come genere di nicchia, il fumetto erotico italiano ha raggiunto una certa diffusione negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso prestandosi a condurre fuori dalla marginalità letteraria tematiche ancora considerate tabù in una società italiana impregnata di morale cattolica. Il fumetto erotico e il coevo fumetto nero, con il quale si danno collegamenti, hanno di fatto rappresentato provocatorie modalità di sottrazione dal perbenismo dilagante nel paese.

Se Valentina (dal 1965) di Guido Crepax, introducendo un erotismo sofisticato e psicologicamente complesso, segna un importante punto di svolta nella messa in scena della sessualità nei fumetti, di pari passo nell’ambito del fumetto nero, con Diabolik (dal 1962), Kriminal (1964-1974) e Satanik (1964-1974) prende piede un’inedita figura di eroe negativo, solitamente caratterizzato da una forte personalità e da una notevole intelligenza, che non si riconosce nell’ordine sociale esistente, tanto da contrapporvisi radicalmente in maniera individuale.

Se l’aspetto esteriore di diversi anti-eroi e anti-eroine dei fumetti, con i loro mascheramenti e i corpi inguainati in tute attillate, rimanda all’immaginario sadomasochistico, è però con Necron che si palesano i riferimenti alla sottocultura BDSM.

Disegnato da Magnus – che anziché ricorrere allo splatter in auge all’epoca, adotta una pulizia stilistica di tradizione franco-belga – con il contributo di Ilaria Volpe alla sceneggiatura (mentre le copertine di Oliviero Berni adottano uno stile differente), Necron è un fumetto di difficile catalogazione, tra l’erotico e il pornografico, con venature horror, noir e comico-grottesche, nessuna delle quali risulta sufficiente a permetterne un incasellamento in un genere preciso.

Le vicende ruotano attorno alla figura della dottoressa Frieda Boher, una necrofila disillusa dalle relazioni umane che trova eccitazione nei corpi privi di vita. È proprio dall’assemblaggio di parti di cadaveri che ricava Necron, il suo partner ideale: una creatura dalla forza sovrumana, dotata di un membro possente, dall’appetito sessuale smisurato e dalla scarsa intelligenza.

Se è pur vero che, accoppiandosi con questa sua creatura, Frieda ha rapporti sessuali con un essere vivo, a cui lei stessa ha dato la luce – suggerendo un rapporto, per certi versi, incestuoso –, nel fare sesso con Nercon la protagonista giace con parti di corpi derivate da uomini che ha ucciso e smembrato. Tale espediente narrativo, sottolinea Corradini, fa sì che la necrofilia di Frieda possa «essere esplicitata come relazione di dominanza femminile consensuale e al contempo ella può mostrarsi in tutte le sue vesti come necro-domme» (p. 118).

La femminilità dominante di Frieda, connotata sia da una superiorità erotico-sessuale che socio-culturale, è del tutto particolare, priva com’è di diversi stereotipi presenti in altre eroine del fumetto nero.

La dominanza femminile e la consenziente sottomissione e reificazione del corpo maschile (reificazione che d’altro canto inizia con una serie di atti a loro volta necrosadici nella costruzione stessa del personaggio di Necron) scardinano la narrazione, proponendo modi alternativi di guardare alle tematiche che vuole parodiare. In altri termini, il gioco parodico che Magnus e Ilaria Volpe operano sui vari livelli della narrazione del fumetto attraverso le relazioni SM e al contempo attraverso la necrofilia come culmine ultimo della perversione sessuale permettono di esprimere degli equilibri diversi tra dominanza femminile e reificazione maschile (p. 113).

Osservando con attenzione il rapporto tra Frieda e Necron, sottolinea Corradini, si nota come tra i due si instauri una dinamica di scambio di potere più complessa di quel che appare in superficie. La donna impone sulla sua creatura una forma di schiavitù da questa accettata con piacere.

La figura di Frieda Boher, la necrodomme protagonista di Necron di Magnus, rappresenta un’eroina complessa e sfaccettata del fumetto erotico italiano. Attraverso la sua sessualità deviante e la sua femminilità dominante, Frieda sovverte gli stereotipi di genere e mette in discussione le nozioni di piacere e dolore. La necrofilia di Frieda, lungi dall’essere una semplice perversione, si inserisce in un contesto più ampio di relazioni di potere e dominazione. La sua attitudine dominante non si limita all’ambito sessuale, ma si estende a una più generale presa di controllo sulla realtà che la circonda. Frieda è una figura di potere, che non si sottomette ai desideri maschili ma li plasma secondo i propri scopi e la potenziale identificazione di chi legge ridefinisce il ruolo attivo come unicamente maschile (p. 118).

L’ambivalenza del rapporto tra Frieda e Necron, che vede quest’ultimo al contempo schiavo e complice della necrodomme, vittima e carnefice, struttura un intreccio dinamico di ruoli nella pratica BDSM, in cui dominanza e sottomissione possono essere ridefinite senza adeguarsi a regole precostituite.


Un successivo scritto sarà dedicato ad un altro saggio contenuto in L’estasi del martirio: Mirko Lino, Il corpo agonico e agonistico nel rape and revenge movie. I Spit on Your Grave (1978) e Revenge (2017).

 

 

 

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