Creativi pubblicitari – Carmilla on line https://www.carmillaonline.com letteratura, immaginario e cultura di opposizione Wed, 30 Apr 2025 21:35:45 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.26 Li chiamano “i creativi” 5 https://www.carmillaonline.com/2015/05/30/li-chiamano-i-creativi-5/ Fri, 29 May 2015 22:01:42 +0000 http://www.carmillaonline.com/?p=22860 [Qui i creativi 4]

di Mauro Baldrati

panarielloUn tempo esistevano i comitati etici che monitoravano gli spot pubblicitari e, nei casi di scorrettezze palesi, o addirittura di mancanza di rispetto nei confronti dei diritti e delle libertà, facevano sentire la loro voce. Per esempio l’abuso dei bambini, l’utilizzo cinico dell’innocenza per commercializzare prodotti che con l’infanzia non hanno nulla a che fare. Ci sono state proteste, interrogazioni, da parte di comitati per la tutela dell’infanzia. Oggi questa voce sembra scomparsa. Nessuno insorge di fronte a bambini di cinque, sei anni che dilagano in spot di ogni genere, con “prodotti” che [...]]]> [Qui i creativi 4]

di Mauro Baldrati

panarielloUn tempo esistevano i comitati etici che monitoravano gli spot pubblicitari e, nei casi di scorrettezze palesi, o addirittura di mancanza di rispetto nei confronti dei diritti e delle libertà, facevano sentire la loro voce. Per esempio l’abuso dei bambini, l’utilizzo cinico dell’innocenza per commercializzare prodotti che con l’infanzia non hanno nulla a che fare. Ci sono state proteste, interrogazioni, da parte di comitati per la tutela dell’infanzia.
Oggi questa voce sembra scomparsa. Nessuno insorge di fronte a bambini di cinque, sei anni che dilagano in spot di ogni genere, con “prodotti” che sarebbero estranei, se non apertamente ostili, a una struttura neurovegetativa in formazione, e quindi ancora indifesa, debole, da proteggere. Quando i comitati si opponevano, era questo il messaggio: la tutela della stessa specie umana, dei suoi cuccioli per così dire, del suo futuro.
Figuriamoci quanto importa di tutto questo ai “creativi”.
Oggi abbiamo bambini sorridenti, felici, che si ingozzano continuamente di hamburger e wurstel, di cibi pre-fritti, di patatine, di gelati, di bibite sature di zuccheri e aspartame, di merendine grondanti olio di palma, bambini che ringraziano i giovani, aitanti genitori che li nutrono con queste leccornie che li mantengono snelli, freschi e in salute. I “creativi” hanno valutato che, nell’immaginario collettivo dei consumatori, se un prodotto è adeguato ai bambini, cioè a un organismo per così dire “puro”, ancora incorrotto, allora è tranquillizzante per tutti, è “sano”, è leggero.
Ma non si limitano ai prodotti alimentari. Si abbonano alle pay-TV, usano gli ultimi modelli di telefonini, sono a bordo delle auto, sui divani di casa, alle feste, sono quasi sempre presenti come soggetti principali o al fianco dei genitori, regolarmente giovani, entusiasti, per “benedire” i consumi con la loro autorità di esseri indifesi, inviolati. Abbiamo addirittura un bambino che recita lo slogan di un’agenzia immobiliare. Cinque anni, si sta già occupando della compravendita di una casa. Il messaggio è a dir poco violento, perché si attribuisce all’infanzia un argomento che compete agli adulti, il commercio, il contratto: il poveretto dovrebbe andare dal notaio per il rogito?
Ma i “creativi” non si fermano qui. Per esempio, un bambinetto, un povero disgraziato caduto tra le grinfie degli orchi, pubblicizza addirittura un’azienda di prestiti. Il calcolo dei “creativi” è semplice: se chiede i soldi lui, che non conosce neanche l’uso del denaro, allora vuol dire che i prestatori sono onesti, idilliaci, fatine benigne del Paese delle Meraviglie.
A quando la pubblicità di annunci erotici che coinvolgono i minori? A quando i bambini che giocano ai videopoker?
Care associazioni di genitori, se restate indifferenti, “in sonno”, e lasciate i “creativi” senza sorveglianza è solo questione di tempo.

L’ultima performance dell’allegra brigata è un esempio da manuale di “very italian”, di kultura italiana speriamo solo in Italia, viste le figure abbastanza tristi che ci qualificano all’estero. In questo caso, tra battute “ironiche” e allusioni birichine, si fa l’elogio dell’abusivismo edilizio. D’accordo, siamo il paese dei condoni perenni, mettiamoci anche la pubblicità.
Il comico per novantenni Giorgio Panariello è naufrago su un’isola tropicale. Non ne può più di capanne “vista a mare”, così rimpiange le “verande abusive”. Uno dice: Eh, va beh, dai. Va beh un corno. Ci sono argomenti sui quali non si scherza. La kultura italiana, col pretesto dello scherzo, depotenzia ogni regola, ogni diritto, ogni rispetto. E’ una sua prerogativa. L’omofobia? E va beh, che moralisti! Il razzismo? O insomma, quante storie! L’abusivismo edilizio, per due verandine? Che pedanti! Peccato che chi lavora nel campo dell’urbanistica, perseguendo proprio la piaga endemica (e atavica) dell’abusivismo, conosca fin troppo bene il sistema del “va beh”. Ogni regola sembra scritta apposta per essere infranta, raggirata. Ogni normativa deve avere come limite il “pressappoco”, il “vediamo”. Questo i “creativi” lo sanno, e non si fanno scrupoli a sfruttare questo atteggiamento per fini commerciali.
Tanto, nel 2015, nessuno protesta più.
Tanto sembrano tutti intontiti, smarriti, distratti, rassegnati.
Solo loro non lo sono.
Sono fin troppo svegli.

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Li chiamano i creativi (3): la famiglia Dementi https://www.carmillaonline.com/2014/07/27/li-chiamano-i-creativi-3-famiglia-dementi/ Sat, 26 Jul 2014 22:01:25 +0000 http://www.carmillaonline.com/?p=16429 di Mauro Baldrati

wuberLa famiglia Dementi è un insieme di cloni sparsi nei piccoli, desertici, polverosi schermi televisivi. Imperversano, durante i lunghi inserti pubblicitari, con cadenza ossessiva – con cadenza demente, appunto. E’ formata da tre-quattro persone: un padre e una madre molto giovani, di bell’aspetto, spesso coi capelli biondi o biondicci, da wasp americani, e uno-due figli, rigorosamente maschio e femmina, partoriti in età adolescenziale, visto che la madre avrà al massimo 25 anni.

Si può dire che “i creativi” li abbiano inventati con la pubblicità del Mulino Bianco, la famiglia tipo all’italiana (questo, almeno, deve essere stato il concetto [...]]]> di Mauro Baldrati

wuberLa famiglia Dementi è un insieme di cloni sparsi nei piccoli, desertici, polverosi schermi televisivi.
Imperversano, durante i lunghi inserti pubblicitari, con cadenza ossessiva – con cadenza demente, appunto. E’ formata da tre-quattro persone: un padre e una madre molto giovani, di bell’aspetto, spesso coi capelli biondi o biondicci, da wasp americani, e uno-due figli, rigorosamente maschio e femmina, partoriti in età adolescenziale, visto che la madre avrà al massimo 25 anni.

Si può dire che “i creativi” li abbiano inventati con la pubblicità del Mulino Bianco, la famiglia tipo all’italiana (questo, almeno, deve essere stato il concetto delle menti imperscrutabili dei “creativi”), luoghi pastello, luci soffuse, colazioni idealizzate. Ma poi sono nati i cloni, e la famiglia Dementi si è scatenata, ha rotto gli indugi. Si è evoluta. Oppure de-evoluta?

Eccoli, in azione furiosa. Per esempio, li vediamo mentre puliscono uno specchio. Lui fa: “il detersivo X è composto dal 30% di questo e quello, toglie ogni traccia di sporco!” E lei, dalla stanza accanto, impegnata col bagno: “Sì, il detersivo X garantisce un risultato perfetto anche col calcare!” e così via per tutta la durata della scenetta. Un dialogo molto impegnato, serio, realistico. Non stanno recitando. Ci credono, è la loro vita, la loro comunicazione. Come quando la famiglia Dementi si riunisce per recitare il mantra “Facile punto it”, che sarebbe una sorta di broker di assicurazioni che garantirebbe un certo risparmio. Stringono i pugni, chiudono gli occhi, e ripetono “facile punto it, facile punto it!” varie volte, con facce ispirate. E ci sono anche un bambino e una bambina, i Dementini, che ce la mettono tutta. Sono coinvolti in una seduta spiritica, per evocare l’essenza preternaturale di facilepuntoit (per grazia ricevuta al momento questa performance è sospesa; ma “i creativi” fanno così: dopo la pausa tornano più inferociti che mai). Noi ci chiediamo: Ma parlano sempre così? La risposta è: sì. Loro sono così. I “creativi” li hanno creati così. Oppure: eccoli in cucina, che è uno dei luoghi preferiti della famiglia Dementi. Lui arriva a casa, innamorato e premuroso, dice “oh, hai preparato il risotto ai frutti di mare” e lei, tutta ammiccante, sensuale e seduttiva: “sì, il risotto Y” ecc. Sono ebbri d’amore, di piacere per il cibo, sono poetici, mentre buttano in padella il cibo pronto surgelato, come se fosse un piatto offerto agli dei, cibo santo, cibo di devoti, cibo di energia positiva, cibo magico. Un piatto pronto surgelato. Non occorre neanche aggiungere sale. Il loro piatto d’amore eterno. La loro promessa di una vita felice.

La famiglia Dementi è così iperrealistica, nel suo delirio ultrapatinato da film di fantascienza anni ’50, che il suo spettacolo, lo spettacolo di una demenza attiva, diventata “normale”, anzi, entusiastica, è eticamente imbarazzante. Non si può spettacolarizzare in quel modo la mente febbricitante delle persone, per quanto clonate. E’ diseducativo. E’ negativo per i bambini.

Per dire: lei, una wasp di pura razza anglosassone, sta preparando i wurstel W. Si sente un “tonf” e la voce fuori campo fa: “scopriamo cosa è successo”. Il resto della famiglia Dementi, papà trentenne, figlioletta wasp come la madre, figlioletto castano come papà, hanno sentito l’odore e si precipitano verso la cucina al rallentatore, eccitati, rovesciando tutto, come se avessero appena vinto quindici milioni di euro al superenalotto. Ed eccoli a tavola, impegnatissimi a tagliare i wurstel, in un tripudio di sorrisi, esplosioni di felicità pura. E’ uno degli eventi clou della famiglia Dementi. Il senso della vita. Il piacere supremo. La trasfigurazione della gioia. Poi arriva il Dementino che grida “W per tutti!” e addenta un wurstel e lo spezza come se fosse una barretta di cioccolato.

E noi? E noi?
Ci si stringe lo stomaco per lo scoramento, mentre sembra di udire la vecchia canzone: “era meglio morire da piccoli”…

[Qui i precedenti “creativi” 1 e 2]

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Li chiamano “i creativi” 2 https://www.carmillaonline.com/2014/03/13/li-chiamano-creativi-2/ Wed, 12 Mar 2014 23:18:30 +0000 http://www.carmillaonline.com/?p=13462 di Mauro Baldrati

George-Clooney-NespressoIntanto è tornato, dopo un periodo di sosta, forse di bonifica, uno degli spot più stupidi della storia dei “creativi”: Nespresso, ossessivo, violento, di una ripetitività demente, da lavaggio del cervello ai telespettatori drogati da video, quelli che non guardano né leggono nient’altro (i quali, secondo alcuni studi, rappresenterebbero circa l’88% dell’intera popolazione italiana).

Ma non occupiamoci solo di idiozie “creative”: citiamo per una volta alcuni prodotti divertenti, anche se disgiunti da polemiche, peraltro legittime: gli spot per il rinnovo del canone RAI: uno è stato addirittura denunciato da una associazione di consumatori perché ingannevole: confonderebbe [...]]]> di Mauro Baldrati

George-Clooney-NespressoIntanto è tornato, dopo un periodo di sosta, forse di bonifica, uno degli spot più stupidi della storia dei “creativi”: Nespresso, ossessivo, violento, di una ripetitività demente, da lavaggio del cervello ai telespettatori drogati da video, quelli che non guardano né leggono nient’altro (i quali, secondo alcuni studi, rappresenterebbero circa l’88% dell’intera popolazione italiana).

Ma non occupiamoci solo di idiozie “creative”: citiamo per una volta alcuni prodotti divertenti, anche se disgiunti da polemiche, peraltro legittime: gli spot per il rinnovo del canone RAI: uno è stato addirittura denunciato da una associazione di consumatori perché ingannevole: confonderebbe una tassa con un canone. Giusto. Tra l’altro è particolarmente odioso dovere pagare una tassa/canone obbligatoria per una televisione “di Stato” così asservita al Pensiero Unico di regime, che disinforma, confonde, nasconde chi si oppone, enfatizza le gesta di chi domina, edulcora la notizia, crea realtà di comodo. Nulla ormai la distingue dalla finta concorrente Mediaset. La RAI, se non cambia (ma quando mai cambierà?) andrebbe chiusa, privatizzata selvaggiamente, che si arrangino tra padroni, tanto già lo stanno facendo, perdipiù col nostro contributo, estorto per legge. Che resti un solo canale pubblico, per esempio per salvare un programma come “Geo”, uno dei pochi davvero gradevole, intelligente e interessante.

)

Ciò premesso almeno due spot sul canone sono (sono stati, infatti non girano più) ironici, smaliziati e spassosi: quello della moglie, assorta nella visione di Montalbano, che viene interrotta dal marito che accartoccia la lettera della RAI, provocando l’implosione dell’apparecchio. La donna, furiosa, emette l’urlo che uccide spalancando in modo abnorme la bocca (che sembra il forno di Steven Tyler), devastando la casa. Non sappiamo se “i creativi” abbiano voluto evocare il film del 1977 di Skolimovski, L’Australiano; dubitiamo, vista l’ignoranza cosmica che dimostrano in generale, in ogni caso è questo che accade: dove avrà imparato l’urlo la donna? Anthony l’australiano l’ha imparato dagli aborigeni, chissà lei.

)

L’altro è il nonno, rapito davanti a un apparecchio antidiluviano, che si arrabbia e si lancia in un attacco di arti marziali acrobatiche, con uno straordinario salto mortale che lascia allibito il nipote con l’amico che hanno accartocciato la lettera. Impossibile non ghignare di gusto.

Questi spot, come l’altro che vede protagonisti i bambini, che sembrano prendere fuoco quando la solita lettera viene accartocciata, hanno generato molte invettive, insulti addirittura, per l’uso strumentale dell’infanzia (in effetti quest’ultimo è il meno efficace), per la solita esternalizzazione del prodotto con lievitazione dei costi. Tutto legittimo, tutto ragionevole. Resta il fatto che i corti, in sé, estrapolati dai contesti di backstage, sono ironici, ben girati e arguti.

A questo punto il problema è il seguente: si tratta di un giudizio etico, l’opera in sé per sé decontestualizzata?
Oppure è terzista?
O cinico?

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Il Sòla dell’Avvenire https://www.carmillaonline.com/2012/06/25/il-sola-dellavvenire/ Mon, 25 Jun 2012 08:43:40 +0000 http://www.carmillaonline.com/?p=4317 di Alessandra Daniele

Carosello.jpgDati i precedenti, l’ipotesi che alle prossime elezioni gli italiani scelgano un leader onesto e capace è considerata da escludersi a priori. I bookmaker la danno 1 a 10.000. L’inversione dei poli magnetici del pianeta ha quote più basse. La certezza è unanime: anche stavolta gli italiani voteranno in massa il cazzaro che la spara più grossa. In questi ultimi anni però il bombardamento di cazzate è stato così intenso che ormai persino i veterani faticano a trovare nuove munizioni funzionanti, come dimostrano i recenti confusi e fallimentari tentativi berlusconiani di rebranding. In realtà ciò che gli servirebbe è [...]]]> di Alessandra Daniele

Carosello.jpgDati i precedenti, l’ipotesi che alle prossime elezioni gli italiani scelgano un leader onesto e capace è considerata da escludersi a priori. I bookmaker la danno 1 a 10.000. L’inversione dei poli magnetici del pianeta ha quote più basse.
La certezza è unanime: anche stavolta gli italiani voteranno in massa il cazzaro che la spara più grossa. In questi ultimi anni però il bombardamento di cazzate è stato così intenso che ormai persino i veterani faticano a trovare nuove munizioni funzionanti, come dimostrano i recenti confusi e fallimentari tentativi berlusconiani di rebranding. In realtà ciò che gli servirebbe è un buon team di pubblicitari. Dopo decenni di irradiazione intensiva di cazzate dirette a rincoglionire i consumatori però è successo l’inevitabile: anche i pubblicitari si sono rincoglioniti.

I presunti persuasori occulti sono diventati palesi imbecilli. Hanno respirato troppo dello stesso gas allucinogeno col quale sono pagati per intossicarci, e ormai vivono definitivamente in un altro mondo, popolato di giovani coppie che rifiutano una macchina perché vogliono ”spendere molto di più”, bambine che da grande vogliono fare ”la naturalista”, famiglie che si costruiscono verande subacquee, automobilisti acrobatici che sgasano scie chimiche multicolori. Un mondo in cui il gelato morsicato ricresce come il fegato di Prometeo, e Banderas predica ai polli. La gallina non è un animale intelligente (cit) e ormai a quanto pare neanche i pubblicitari. Non è una semplice crisi creativa, producono ancora molte idee, però sono tutte idee di merda: è come se avessero il bifidus al cervello.
Non possono più aiutare nessuno a riciclarsi, a rivendersi. Oggi la pubblicità fa venire voglia di non comprare più niente. La credibilità professionale dei pubblicitari è precipitata a livelli formigoni. Di recente si sono inventati la scienziata che ”ha passato tutta la vita a studiare i capelli lisci”. Persino lei, se esistesse, sarebbe una professionista più credibile di loro. E sarebbe più credibile di Matteo Renzi.
Presto però anche ai pubblicitari toccherà cercare di adeguarsi alla crisi. Allora forse si ritroveranno a scrivere spot così:

– Vorrei qualcosa di nutriente ma leggero.
– Prova i nuovi biscotti Miseria, senza zucchero, senza latte, senza uova, senza burro, senza lievito, senza farina.
– Ma risolvono il problema del gonfiore?
– Certo! L’unico ingrediente è la merda secca, come la mangi, così la caghi, e in omaggio puoi avere anche una bella dissenteria.
Voce fuori campo: ”Biscotti Miseria, tirano fuori la parte migliore di te”.

•●•●•

– Cosa ci fai seduto per terra in mezzo alla strada?
– Non sono per terra, sto guidando la mia nuova Fiat Lourdes. Non la vedi?
– No.
– Perché non hai abbastanza fede nell’imprenditoria italiana.
– Ma stai facendo ”brum brum” con la bocca.
– Il motore della Fiat Lourdes è silenziosissimo. Faccio ”brum brum” per avvertire i pedoni di poca fede che sto passando.
– Ma sei fermo.
– No, sono su un rettilineo sgombro e alberato, e scivolo veloce ed elegante verso il tramonto.
– Sei seduto per terra accanto al cassonetto davanti casa tua, te lo assicuro io.
– Tu non esisti. Sei solo frutto della mia immaginazione. Brum, brum…
Voce fuori campo: ”Fiat Lourdes, un’auto davvero incredibile”.

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L’asso nella natica https://www.carmillaonline.com/2008/10/26/lasso-nella-natica/ Sun, 26 Oct 2008 02:37:00 +0000 http://www.carmillaonline.com/?p=2823 di Alessandra Daniele

HannoLaFaccia1.jpgLa stampa italiana in questi anni ha saputo costruirsi una solida e meritata reputazione. Una particolare sintesi di servilismo e sciacallaggio fra L’asso nella manica e Fantozzi subisce ancora. In questi giorni però alcuni giornali — o presunti tali — hanno sentito il bisogno di dare un forte segnale di rinnovamento. Grafico.

Hanno la faccia come L’Unità Meno male che alla direzione de L’Unità c’è una signora come Concita De Gregorio, altrimenti chissà che campagna pubblicitaria becera ci sarebbe toccata per il lancio del restringimento del giornale. Magari il solito culo di velina, con contorno di doppisensi tra [...]]]> di Alessandra Daniele

HannoLaFaccia1.jpgLa stampa italiana in questi anni ha saputo costruirsi una solida e meritata reputazione.
Una particolare sintesi di servilismo e sciacallaggio fra L’asso nella manica e Fantozzi subisce ancora.
In questi giorni però alcuni giornali — o presunti tali — hanno sentito il bisogno di dare un forte segnale di rinnovamento.
Grafico.

Hanno la faccia come L’Unità
Meno male che alla direzione de L’Unità c’è una signora come Concita De Gregorio, altrimenti chissà che campagna pubblicitaria becera ci sarebbe toccata per il lancio del restringimento del giornale. Magari il solito culo di velina, con contorno di doppisensi tra L’Unità e la figa, tipo “bella”, “libera”, “generosa”… quello stesso ticket culo-figa che da quarant’anni tutti i più “originali” e “innovativi” pubblicitari usano per vendere qualsiasi cosa, dai jeans, alla colla sigillante. Ci sarebbe toccato un culo sbattuto in faccia. O forse qualcosa di molto più osceno: una faccia da culo del PD.

HannoLaFaccia2.jpgQuei bravi ragazzi
Insieme al restyling, Il Riformista ha orgogliosamente esibito anche due nuovi giovani e promettenti collaboratori: Giampaolo Pansa e Francesco Cossiga. Sì, quel Cossiga che ha appena dichiarato:
“Il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell’ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale.”
Prossimamente Antonio Polito presenterà anche gli altri suoi analoghi nuovi acquisti: Erich Priebke curerà la rubrica di politica internazionale e diritti umani; Charles Manson si occuperà di cinema e celebrità; e Hannibal Lecter ovviamente di cucina.

HannoLaFaccia3.jpgLa torre di Guardian
La testata de Il Giornale viene adesso stampata in negativo, bianco su blu, come quella del britannico The Guardian. Il bollettino dei Testimoni di Silvio, diretto da Mario Giordano (noto doppiatore dei Puffi – ecco spiegato il blu), che già svetta nel panorama giornalistico mondiale, ne guadagnerà ulteriormente in stile e autorevolezza. I suoi titoli e i suoi editoriali del tipo “I negri puzzano”, “I comunisti sono tutti froci” o “Gli zingari vogliono incularsi tua figlia” suoneranno di certo molto più equilibrati ed eleganti. In arrivo anche una rubrica dal titolo: “L’Italia che ci crede”.
Sottotitolo “Che imbecille”.

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