Alter Ego – Carmilla on line https://www.carmillaonline.com letteratura, immaginario e cultura di opposizione Sun, 15 Jun 2025 20:00:52 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.26 Vite di traverso, di Gianluca Liguori https://www.carmillaonline.com/2023/06/16/vite-di-traverso-di-gianluca-liguori/ Fri, 16 Jun 2023 19:51:14 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=77711 Alter Ego, Viterbo 2023, pagg. 168 euro 16

di Paola Rambaldi

È una morte misteriosa quella di Simone T, lo studente siciliano fuori sede, trovato nudo sul marciapiede, sotto la finestra della sua stanza in affitto con una scritta in rosso sulla pancia. Viveva nel quartiere San Lorenzo, zona universitaria di Roma, un mondo popolato di personaggi scaleni, aspiranti scrittori, giornalisti, pusher, partigiani e studenti combattenti. Un luogo affollato di pub, ristoranti, birrerie, club, associazioni culturali, pizzerie, bar, negozi e murales, tra la Basilica di San Lorenzo, luogo di [...]]]> Alter Ego, Viterbo 2023, pagg. 168 euro 16

di Paola Rambaldi

È una morte misteriosa quella di Simone T, lo studente siciliano fuori sede, trovato nudo sul marciapiede, sotto la finestra della sua stanza in affitto con una scritta in rosso sulla pancia. Viveva nel quartiere San Lorenzo, zona universitaria di Roma, un mondo popolato di personaggi scaleni, aspiranti scrittori, giornalisti, pusher, partigiani e studenti combattenti. Un luogo affollato di pub, ristoranti, birrerie, club, associazioni culturali, pizzerie, bar, negozi e murales, tra la Basilica di San Lorenzo, luogo di sepoltura di santi e papi, e il cimitero del Verano.

Simone T. aveva scritto Palle scassate edito dalla sconosciuta casa editrice Bacheca Bianca, un libro che aveva lasciato il segno, o forse no. Un ritratto dell’epoca strutturato in tre parti, dove se la prendeva con operai, politici e banchieri. In vita sua gli avevano dedicato due articoli di giornale: uno riferito al libro, che parlava della riscoperta di un genio perduto, dove Simone veniva presentato come un eroe, l’altro dedicato al suo presunto suicidio che parlava del ventisettenne laureato precipitato nudo dalla finestra al Prenestino con una scritta rossa sulla pancia che citava le stesse parole di un biglietto trovato in casa sua.

Per quanto riguardava Simone lo incolpavano di una vita dissoluta, si diceva che l’avessero fatto fuori per questioni di spaccio o che fosse stato ucciso da un serial killer di scrittori alcolizzati.

Simone beveva e fumava di tutto. Parlava sciolto e lo si vedeva con l’eterna sigaretta in bocca e una birra in mano. Diceva di farlo a scopo terapeutico per gestire le emozioni e vincere la depressione. I suoi non avevano notizie di lui da anni e non si erano stupiti della sua fine, era sempre stato un figlio problematico. E lui, che aveva desiderato morire lontano dalla famiglia, c’era riuscito. Anche se i suoi non sapevano che avrebbe voluto essere seppellito al Verano.

Simone aveva un solo amico, Rodolfo, e un grande amore, Silvia. Aveva scritto Palle scassate nelle due settimane in cui si era innamorato di lei. Seppure presissimi l’uno dell’altra, si erano lasciati per un malinteso. Ma per quel che era durato, lei si era sentita la musa di un grande artista e lui per dimenticarla aveva provato a drogarsi a morte.

Un giorno che Rodolfo si era recato da Simone per restituirgli dei soldi, in prossimità del palazzo aveva visto un crocchio di gente sul marciapiede attorno al corpo nudo dell’amico. Quando era salito nel suo appartamento aveva trovato la porta aperta e la stanza a soqquadro. Qualcuno aveva rubato la droga dal cassetto e lui aveva raccolto quaderni e diari dell’amico, prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Sul comodino c’erano ancora una copia di Palle scassate e un biglietto d’addio.

Una volta a casa, Rodolfo prese un plico di fogli rilegati che teneva sotto le maglie invernali. Si fece una canna e andò in bagno. Leggeva il manoscritto una pagina alla volta, che poi strappava in due o tre pezzi per bruciarli. Lo fece per una ventina di pagine. Poi uscì dal bagno. Ritornò con in mano il foglio su cui era scritta la frase incisa sullo stomaco: “Ho provato a fare la mia parte, ma ne ho avuto abbastanza. Spettegolate pure, ‘sticazzi. Il nemico è invisibile, è invincibile”. Lo lesse più volte, confuso, blaterando: “Ricorda… non dimenticare… dimentica di ricordare… non dimenticare di ricordare… ricordare di dimenticare, di non dimenticare… chi… cosa… perché… non dimenticare… ricordare… dimenticare… non ricordare…

I carabinieri sapendo che Simone si drogava non avevano dubitato che si trattasse di suicidio. Ma come erano andate esattamente le cose?

Vite di traverso è una storia che comincia dalla morte del protagonista e ripercorre gli avvenimenti a ritroso come in Viale del tramonto, e non necessariamente rispettando un ordine. È un romanzo particolare, spiazzante, che non lascia indifferenti, che si ricompone solo a fine lettura.

Originale la pensata del pusher: quando la droga non paga più come un tempo, medita di arrotondare le entrate pubblicando libri di autori emergenti a pagamento. Un’idea sicuramente illuminante. Si sa che la pubblicazione porta dipendenza…

Per conchiudere, a pag 72 tra le letture dell’eroe spunta anche Carmilla, ma…

Simone T. era tra coloro che non leggevano i vivi. Aveva provato a seguire il nascente dibattito letterario che muoveva i primi passi in rete, ma lo annoiava. All’università aveva sentito due ragazzi parlare di Nazione Indiana e Carmilla, ma si stufò presto. Preferiva non tradire gli affezionati Balzac, Camus e Gide. Per un periodo aveva letto con piacere Scrittori Precari, ma poi aveva smesso perché non gli avevano risposto a una mail in cui proponeva la pubblicazione di un racconto.

(Gianluca Liguori è nato a Battipaglia nel 1982 e vive a Roma. Ha fondato il sito Scrittori precari, è stato redattore di Frigidaire, del Nuovo Male ed è direttore della rassegna La letteratura al bar e in boutique. Ha pubblicato racconti in riviste online, cartacee e antologie. Vite di traverso è il suo primo romanzo.)

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L’ora muta, di Simone Cerlini https://www.carmillaonline.com/2021/11/12/lora-muta-di-simone-cerlini/ Fri, 12 Nov 2021 21:30:18 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=69093 Alter Ego, Milano 2021, pagg. 440 € 18

di Paola Rambaldi

«Il sole virava al rosso, avvicinandosi all’acqua. Presto l’aria sarebbe diventata scura come il vino. Si fermò a osservare le tracce delle bestie sulla soglia. Bussò sul legno della porta il solito richiamo. Attese qualche secondo e bussò di nuovo. Andò alla finestra e sbirciò, con una mano sulla fronte per ripararsi dal riflesso. La cucina era vuota. Seguì il perimetro della casa verso il retro, dove il terrazzo s’allungava nel vigneto. Si fermò allo spigolo e sbirciò oltre. Una [...]]]> Alter Ego, Milano 2021, pagg. 440 € 18

di Paola Rambaldi

«Il sole virava al rosso, avvicinandosi all’acqua. Presto l’aria sarebbe diventata scura come il vino. Si fermò a osservare le tracce delle bestie sulla soglia. Bussò sul legno della porta il solito richiamo. Attese qualche secondo e bussò di nuovo. Andò alla finestra e sbirciò, con una mano sulla fronte per ripararsi dal riflesso. La cucina era vuota. Seguì il perimetro della casa verso il retro, dove il terrazzo s’allungava nel vigneto. Si fermò allo spigolo e sbirciò oltre. Una donna minuta stava china sulle piantine di Albarola. Aveva una blusa con una fantasia colorata allacciata in vita da una cintura di stoffa, pantaloni gialli a sbuffo stretti alla caviglia, scarpe da ginnastica. Aveva una sigaretta che le pendeva dalle labbra, facendole stringere gli occhi e aggrottare la fronte, un foulard in testa che le scendeva su una spalla. Camilla si ritirò, rifece il tragitto a ritroso e scoprì che il portone era aperto. Suo padre stava dietro al battente, guardando verso la strada… “Scusa mi ero addormentato sulla branda. Hai visto tua madre?»

L’ora muta. La scelta del titolo è volutamente oscura. L’ora muta è l’ora della sospensione, il momento prima di addormentarsi, quello in cui raccontiamo favole ai bambini. L’ora del crepuscolo in cui convivono vivi e morti. L’ora dell’affetto tra padri e figli, della coesistenza tra reale e irreale e tra fantasia e realtà. L’ora che precede la ribellione, il momento in cui lasciamo che la rabbia prenda respiro. È la storia di un rapporto padre-figlia, con protagonisti non sempre facili da interpretare, come del resto non siamo facili da interpretare nella realtà. Un intreccio di esistenze e conflitti dove l’elemento autobiografico è finalizzato alla creazione della storia e dove lingua, struttura e trama non tolgono spazio all’autenticità delle relazioni. 431 pagine dove Simone Cerlini ci sorprende usando diversi registri di scrittura narrativa e teatrale.

La storia si apre con un padre, Giorgio Doveri, manager di successo, che salva la sua bambina, Camilla, dopo averla messa in pericolo in una grotta sotterranea guidandola a nuoto attraverso un sifone. E come non la salvaguarda in quella grotta, non la salvaguarda nemmeno nella vita, appena i guai finanziari lo spingono a ridefinire vita e affetti, e a ritirarsi in un paesino della costa ligure. Giorgio si limita a passare alla figlia il necessario per proseguire gli studi.

Camilla Doveri, dopo un’infanzia segnata dall’abbandono della madre, bullizzata dai ragazzi del quartiere e schivata da tutti, vive male anche il periodo universitario. Dimostra più della sua età, veste sciatto e sfoga le tensioni nella boxe, isolandosi sempre più, convinta che sia meglio essere spietata che compatita. Le cose vanno male fino a che non conosce Luisa Salvati. L’amica con tanti gusti in comune con cui finalmente uscire e socializzare.

«Luisa le dava molti vantaggi. Faceva tutto il lavoro. Era capace di fagocitare l’attenzione di gruppi di maschi nelle tavolate, diventarne l’epicentro, trascinarli a spettacoli di cui loro ignoravano completamente l’esistenza, per poi sbarazzarsene con promesse fasulle e scambi di numeri di telefono inesistenti. A volte, alienata da qualche sostanza, dava sfogo a una carica erotica con azioni temerarie. Selezionava la sua preda occasionale nelle scorribande notturne, poi consumava un rapporto sessuale presso i Bancomat, meglio se all’interno di stanzine con vetri blindati e luci accecanti… “Tutto viene registrato dalle telecamere: mi istiga al crimine” rivelava con un gran sorriso.»

Camilla lascia lo studentato ogni venerdì per raggiungere il padre. Trova quei fine settimana rassicuranti fino a che non ricompare sua madre. Un incontro che la mette a disagio, tanto che non ha il coraggio di chiedere perché l’abbia abbandonata. Al contrario di lei, Luisa, mostra sicurezza e si butta in tutto nella vita. Non è bella ma è sfacciata e la inizia a eccessi, droghe e trasgressioni. Camilla pone sempre la sua fiducia nelle mani sbagliate. E dopo tanti insuccessi rifugiarsi nelle droghe diventa consolatorio. Terminata l’università e intrapreso un lavoro da donna in carriera, dieci anni dopo il fallimento del padre, si trova al centro di un altro crack finanziario. Qualunque strada intraprenda si scontra con una realtà che la delude. Cosa lega i due eventi? L’apprendistato la porterà alla resa dei conti in famiglia. E a scoprire i segreti che uniscono passato e presente.

L’ora muta denuncia i guasti del capitalismo, ripercorrendo le fasi del disastroso fallimento del 2010 di una delle più importanti aziende di abbigliamento italiane. Un dramma che ha segnato un’intera generazione tra trame di potere, drammi personali e famigliari, proteste e dure contestazioni. Un romanzo suddiviso in sei parti che scandiscono il tempo dove niente è per sempre e poco rimane, ma dove vale comunque sempre la pena di rimboccarsi le maniche per ricominciare.

(Simone Cerlini, esperto di politiche del lavoro, vive a Reggio Emilia e lavora a Milano. La sua ultima raccolta di racconti La ragazza che ballava sui cornicioni è stata pubblicata da Feltrinelli. Fa parte del gruppo letterario Gli Imperdonabili.)

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