di Vittorio Catani

Catani-Thole

Se parliamo di “contabilità pubblica”, pochi in realtà oggi, nel 2028, sanno a cosa ci riferiamo. Magari si pensa alla vecchia “contabilità nazionale” riguardante distribuzione e utilizzazione del reddito, conto economico di risorse e impieghi, formazione del capitale, transazioni internazionali, contabilità per l’inflazione eccetera. La disciplina in oggetto si è invece evoluta i questi ultimi tempi, ispirata al principio formulato alcuni decenni anni addietro da un noto esponente del nostro Governo, secondo cui “lo Stato è un’azienda”.

In effetti, pochi all’epoca intuirono la profonda e rivoluzionaria verità, le ricche geniali implicazioni di tale concetto; solo oggi l’Italia, con finalmente l’attuazione di quanto sotteso a quella intuizione, comincia a raccoglierne i primi frutti.

Uno Stato-azienda comporta – ad esser logici – che anche i cittadini, tutti i cittadini rientrino nelle “voci” contabili, nella potenziale “ricchezza” comune. Quindi le tabelle di stato personale, i suoi conti patrimoniali ed economici, devono consistere in questa nuova “posta” viva (l’individuo: il suo corpo, le sue capacità fisiche e psichiche) che va pertanto stimolata, valorizzata. Alla contabilità generale si è dunque aggiunto, nella struttura tradizionale, il DRU (Documento Risorse Umane), espressione d’un  nuovo braccio: la Contabilità Pubblica Individuale, particolare branca della Ragioneria riguardante i 65 milioni circa di italiani. Scopo del DRU: misurare e seguire analiticamente e matematicamente ogni movimento attivo e/o passivo, di qualunque genere, del singolo Cittadino.

Ovvio che in tale programma le più evolute tecnologie, specie delle telecomunicazioni, svolgano un ruolo prezioso impensabile in altri tempi, che realizza e rende tempestiva la geniale intuizione. Se si parla di “attivo” e “passivo” del Cittadino Alfa o della Cittadina Omega o del Neonato Beta, non si deve considerare solo quanto costoro producono o potranno produrre, incassare, diffondere nella collettività; o – per contro – quanto ”perdono” individualmente (malattie, assenze, assenteismi, depressioni) o fanno perdere socialmente (istigazione a scioperi, scarsa resa nel lavoro, atteggiamenti o scritti antisociali, contestazioni, danni all’ambiente, danni ad opere artistiche, ad opere pubbliche etc.).Ma ancora, ogni Cittadino può giovare o nuocere allo Stato non solo con la scarsa resa dei beni, ma con l’influsso di opere, parole, pensiero. Dunque, tutto quanto egli fa, dice o pensa di utile e non, viene automaticamente recepito, elaborato, contabilizzato, incasellato. Principio inderogabile è che Ogni Cittadino nasce come “posta” di uguale valore, e dunque – democraticamente come non mai – come  fenomeno aziendale, pertanto traducibile  in scritture contabili. Sono previsti naturalmente un Fondo Ammortamento Cittadini; e l’equivalente di Ratei o Risconti Umani (attivi e passivi), partite di giro, Impegni; e tutto quanto il Cittadino fa o propone ufficialmente di fare, trova una rispondenza nella sua personale Contabilità Pubblica Individuale.

Di quest’ultima, applicata alla sua intera vita (lavorativa e non), gli viene compilato un Bilancio annuale. Egli può così rendersi conto se in ogni esercizio trascorso i suoi Atti e Valori (materiali o moralmente utili) hanno prodotto un Attivo o un Passivo, e sarà ricompensato o sanzionato (economicamente, legalmente) in proporzione. Al termine della sua parabola umano-produttiva egli riceverà un Bilancio Finale.

Con i Bilanci del Documento Risorse Umane (DRU) siamo così giunti a ottenere per la prima volta un quadro prezioso, completo e realistico dall’Azienza-Stato. Ovviamente questo è un avvio: c’è ancora tanto da fare, sia per affinare e rendere più corretta e penetrante questa contabilità ad personam, sia per individuare sacche di evasione ai controlli. Possiamo tuttavia affermare con orgoglio e buona certezza che saremo presto in grado di poter trasformare e formattare ogni cittadino in una più rispondente, completa e moderna posta di bilancio: per la prosperità della Nazione.