di Alessandra Daniele

cazzafiDopo aver di fatto aiutato Matteo Renzi a vincere le Europee, spaventando gli elettori e spingendoli nella sua direzione, Grillo è tornato in soccorso del vincitore  con una piagnucolosa richiesta di dialogo sulla legge elettorale che è servita al Cazzaro per riagganciare Berlusconi, e neutralizzare il già fiacco pressing della sfilacciata fronda interna che, pur considerandolo un volgare usurpatore, s’è finora dimostrata incapace di produrre ai suoi danni qualcosa di più che inutili mugugni passivo aggressivi, e patetiche dimissioni retrattili.
Per adesso i componenti della spennacchiata ”ala sinistra” del PD sembrano intenzionati a mantenere comunque le chiappe incollate sul carro del vincitore, seppure sul sedile posteriore, e con lo sguardo malinconicamente perso fuori dal finestrino come un adolescente sulla Mercedes di papà, guidata dall’odiato fratello pizzicagnolo in maniche di camicia.
D’altronde è un carro sul quale, in piena tradizione italica, oggi tutti cercano di saltare anche dai trampolini più improbabili, come Fantozzi che tenta di prendere l’autobus ”al volo” buttandosi dal balcone.
Fra i più patetici, i miglioristi di quella SEL sempre più allo sbando dopo la figura di merda della Lista Tsipras, la cui blasonata ”garante” Spinelli s’è nobilmente rimangiata la promessa di rinunciare al comodo seggio europeo, sputtanando l’ultimo brandello di credibilità rimasto quell’area.
Cazzari, cazzari everywhere.
Dopo aver dato fondo al repertorio degli insulti più sguaiati, ed essersi presi a scarpate, borsettate, sputazzate, e canate per tutta una campagna elettorale così ripugnante che la reazione adeguata davanti alla scheda sarebbe stata quella di vomitarci sopra, adesso tutti i presunti nemici mortali sono ansiosi di collaborare costruttivamente, e trasformare l’inciucio del Nazareno in una gang bang.
“Italicum” e “Democratellum”, i due disegni di legge elettorale PD e M5S sono evidentemente opposti inconciliabili, che hanno in comune solo il fatto di fare schifo al cazzo a cominciare dal nome. E la proposta di dialogo grillina contraddice sfacciatamente tutta la linea di ringhiosa intransigenza millantata finora, ma sticazzi: Grillo sa che chi l’ha seguito finora non si formalizzerà certo per l’ennesima incongruenza, e il resto del paese è comunque distratto da calcio e cronaca nera, sintetizzati dalla strage di Motta Visconti, e dall’ennesimo merdone pestato dall’ineffabile Alfano, ansioso di prodursi nella sua imitazione di Obama che annuncia la cattura e uccisione di Bin Laden.
Il carro allegorico del vincitore già trabocca di teste di cartapesta. E mercoledì avremo anche il video dell’incontro PD-M5S. L’Italicum Shot.

Tagged with →