di Alessandra Daniele

PanoramaLa crisi peggiora, ma i cacciabombardieri autoesplodenti F35 da 150 milioni di euro ciascuno saranno acquistati comunque, su ordine – sia commerciale che gerarchico – di Giorgio Napolitano, in attesa che gli USA ci ordinino chi cacciabombardare.
Il M5S ha protestato chiedendo udienza al presidente, che ha risposto “vi chiamo io”. Grillo è partito per le vacanze. I grillini hanno quindi restituito allo Stato un milione e mezzo di euro decurtato dai loro stipendi, col quale lo Stato si potrà pagare un bullone di cacciabombardiere.
L’Italia ha disperato bisogno di un’opposizione che sia capace di fare qualcosa di meglio. Espellere sistematicamente tutti i dissidenti è la pratica più autodistruttiva che un movimento possa intraprendere, ma non è l’unico errore strutturale che il M5S ci sta coreograficamente ricordando di evitare.

1 – C’è una differenza fra il porsi obiettivi ambiziosi, e inseguire deliri da Dr. Evil. ”Prenderemo il 100%” sarà anche buona come iperbole galvanizzante da comizio, ma aspettare di prendere davvero il 100% o simili per agire è da dementi. Un leader che prometta certe maggioranze bulgare, perdipiù decretandole condizione indispensabile per ogni significativa azione concreta, è in malafede, o deragliato, o entrambe le cose.

2 – Seguire un capo carismatico significa legarsi al suo destino, nel bene e nel male, per sempre. Approfittare della sua popolarità, ma anche pagare il prezzo dei suoi errori prima e più di lui, saltando come fusibili ad ogni corto circuito, condannarsi al gregarismo eterno, fargli da scudi umani, e all’occorrenza finirne divorati come i figli del conte Ugolino. Abbiamo parecchi esempi, storici e contemporanei, attualmente il più emblematico è Berlusconi. In sintesi, seguire un capo carismatico significa diventare Emilio Fede.

3 – Credere che i dilettanti, inesperti e senza ideologie, siano per questo stesso più affidabili dei professionisti è una pericolosa illusione. Sono proprio i miracolati dalle elezioni fra quelli più disposti a cambiare maglia pur di sfruttare un’occasione che sanno irripetibile. La mancanza di un’ideologia comune rende poi il gruppo ancora più friabile e permeabile.

4 – È importante scegliere bene e capire fino in fondo le metafore che si adoperano come arma dialettica. La Zombie Apocalypse è suggestiva, ma è per sua stessa natura un’allegoria a doppio taglio, fin dalla sua nascita, nel capolavoro di Richard Matheson I am Legend. Infatti prima o poi, nel corso di praticamente qualsiasi zombie movie o serie, i sopravvissuti finiscono per dimostrarsi ugualmente disumani, se non peggiori dei morti viventi. La sparizione della differenza ”tecnica” fra vivi e morti serve proprio a spostare il discrimine sul piano dell’etica, dov’è già quello fra umani e androidi.

Di solito il primo dei sopravvissuti a rivelarsi peggiore degli zombie è il leader apparente. Poi il gruppo si divide, e finisce sbranato.

Tagged with →