di Fabrizio Billi

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La rivista Zapruder – storie in movimento è frutto di un percorso
assembleare che ha coinvolto centinaia di giovani storiche e storici che
hanno deciso di mettersi in movimento aprendosi al confronto con altre
discipline. Zapruder e il progetto Storie in movimento vorrebbero essere
ambiti di confronto e approfondimento culturali dai quali riflettere attorno
a storie e storiografie altre.
Vorremmo dare spazio a quanti/e non si riconoscono nelle tendenze oggi
prevalenti nel panorama storiografico: quella ideologica, funzionale a un
uso mediatico e politico-istituzionale, e quella – speculare in ogni senso e
altrettanto carica di valenze ideologiche – tendente alla loro
deideologizzazione.


Riteniamo fondamentale l’esplorazione di nuove pratiche di ricerca e di
comunicazione che contrastino il carattere individualistico e solitario
della ricerca, la finalizzazione degli studi al “mercato accademico” e la
perdita di dignità della disciplina e di chi è costretto/a a operarvi in
queste condizioni. I temi d’indagine, gli ambiti di ricerca e gli approcci
metodologici che vorremmo perseguire sono molteplici. Accanto all’attenzione
verso le classi sociali, la “stagione dei movimenti”, i conflitti
generazionali, le avanguardie culturali e le subculture, vorremmo
analizzare – anche in relazione al loro uso pubblico o alle politiche della
memoria messe in atto nei loro confronti – altri soggetti e fenomeni
conflittuali: il movimento femminista; le dicotomie fascismo/antifascismo e
razzismo/antirazzismo; ma anche, per fare qualche esempio, i movimenti
ereticali e – più in generale – eterodossi; i populismi, gli spontaneismi,
le dissidenze e i movimenti dei ceti medi; le cosiddette devianze e
marginalità sociali, nonché le “istituzioni totali” a queste connesse.
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Benché non neutrali, desidereremmo analizzare gli ambiti menzionati con
metodo scientifico. Crediamo sia importante riconoscere come patrimonio da
mettere a frutto – anche criticamente se sarà il caso – filoni di pensiero e
di riflessione che hanno contribuito grandemente a rinnovare negli ultimi
decenni il fare storia: primo fra tutti la storia di genere, ma anche, per
esempio, la storia sociale, la storia orale, la pratica della con-ricerca.
Oggi la storia è alacremente messa al lavoro da un esercito di
giornalisti-storici o storici-giornalisti che, accanto all’inossidabile mito
delle “magnifiche sorti” del capitalismo, propagandano l’immagine di un
occidente campione di civiltà, libertà, democrazia e benessere (inteso come
abbondanza di merci). Di contro, si ripropone l’immagine dell’altro come
arretrato, dissoluto, sanguinario; un “nemico esterno”. L’obiettivo di
questa propaganda giornalistico-storiografica (di guerra) è palese:
presentare la cultura occidentale vittima e ostaggio di tali “nemici”,
coltivare nella pubblica opinione la rabbia e l’orgoglio per giustificare
interventi civilizzatori. Ma anche quello di presentare le forme di dissenso
che si sono opposte o si oppongono a tali logiche come potenziale “nemico
interno”. In questo caso, analizzare il passato alla luce del presente
significa allora tornare ad affrontare, da differenti angolature, temi quali
la “presenza” coloniale europea in Africa (parlando, ad esempio, di eventi
rimossi collettivamente come il massacro di Debrà Libanòs e confutare il
mito – duro a morire – degli “italiani brava gente”), l’imperialismo e le
guerre contro i popoli del Sud del mondo, i colpi di stato e le dittature
filo occidentali in America latina, le rivolte anticolonialiste e
antimperialiste, i movimenti di liberazione nazionale, ma anche la storia
delle migrazioni e dei migranti, gli internazionalismi (da quello cattolico
a quello comunista) e i nazionalismi (da quello palestinese a quello
sionista).
Perché abbiamo scelto per la rivista il nome Zapruder?
Dallas, 22 novembre 1963: il presidente degli Stati Uniti, John Kennedy,
muore assassinato a bordo della Lincoln limousine. Poco distante Abraham
Zapruder filma con la sua cinepresa la sequenza dell’attentato. Zapruder
rende la vita un po’ più difficile alle nuove “Commissioni Warren” istituite
per stabilire le verità ufficiali.
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Zapruder ha iniziato le pubblicazioni a maggio 2003, ed è oggi arrivata al
quarto numero. Si può trovare in libreria, ma il modo più sicuro per
riceverla è l’abbonamento. Tutte le informazioni per abbonarsi, nonché
altre informazioni sulla rivista, gli indici dei numeri pubblicati e,
prossimamente, anche alcuni articoli, si possono trovare nel sito
www.storieinmovimento.org, e-mail info@storieinmovimento.org.